Torino, 28 novembre 2019 - Ora alla Ferrero minimizzano: "Tutto secondo le aspettative". Dicono di essere penetrati ancora una volta nel cuore del gusto e del costume. Di avere solo spinto la gente a rinverdire il rapporto d’amore con una grande marca. Se proprio costretti ammettono: "Un po’ oltre le aspettative, dai". Ma nel quartier generale di Alba c’è da scommetterci che da giorni fanno la ola.
Lo sanno, sanno sempre tutto prima anche se dopo passano il merito alla fortuna e alle congiunture favorevoli. Sapevano di avere fra le mani l’arma letale in grado di annientare tutti gli sforzi passati e futuri della concorrenza. E di provocare negli italiani prima una dipendenza, poi una vera sindrome da accaparramento. "Quanti ne hai trovati?" e "dove?" sono domande che si rincorrono sui social, dove è partita la caccia al tesoro. Su Amazon una scatola è venduta a 12 euro, quattro volte il prezzo consigliato. Nutella Biscuits: 22 per pacchetto e pacchetto intelligente con la zip nel caso remoto non si riuscisse a mangiarli tutti in un colpo solo. Messi comodi per istigare il magone della penuria e scongiurare l’effetto crocchetta da discount.
Come se ci fossero sempre stati, venerati più dei tartufi, irraggiungibili sugli scaffali. In tre settimane sono state vendute 2,6 milioni di confezioni: 27mila nella prima, oltre il milione nella seconda, 1,5 milioni nella terza, per un totale di 57 milioni di biscotti, uno per italiano. Sui pallottolieri della Ferrero è stato conteggiato un fatturato di 8 milioni di euro. Comparazioni con la concorrenza non se ne fanno per comprensibili motivi. E c’è chi assicura di averli visti sparire nel giro di mezzora.
Ma perché non si trovano? È stata sottostimata la rapidità del contagio o si tratta di una mossa strategica fondata sulla dipendenza insoddisfatta? "La distribuzione è stata veloce – dice Massaro –. Il punto è che è stato venduto molto". L’ultimo nato è stato lanciato ufficialmente in Italia il 4 novembre. Aveva l’aria innocente, un cerchio con un cuore sigillato di crema alla nocciola, presagio di quel che c’era dentro. I più giovani hanno capito subito: "Stavolta ci facciamo male". Le madri sono state costrette a ripetute incursioni al supermercato perché "secondo te basta una scatola?". Evidentemente no. "Previsioni ampiamente superate", conferma Giorgio Santambrogio, presidente di Distribuzione Moderna Adm, che ricorda quanto l’azienda sia lenta e prudente nel lancio dei suoi prodotti.
I Nutella Biscuits hanno richiesto 10 anni di test, non è psicologia spicciola applicata al mercato. Secondo il numero uno di Adm la Ferrero sta cercando di arrivare all’80% dei 30mila punti vendita, tutti al dettaglio. Ed è convinto che non lo faccia apposta a lasciare gli scaffali vuoti, perché i primi a lamentarsi sono i negozianti.