Mercoledì 13 Novembre 2024
STEFANO BROGIONI
Cronaca

Liguria-gate, l’inchiesta si allarga: dai dati Covid falsi alla frode sulle mascherine. Nei guai la lista Toti

Nelle intercettazioni il governatore sorpreso a taroccare i dati sul Covid: l’obiettivo era ottenere un maggior numero di vaccini dal governo. L’ombra della talpa: il nome secretato per evitare eventuali fughe di notizie

Genova, 14 maggio 2024 – Dati Covid taroccati per ottenere più vaccini dalla struttura del commissario Figliuolo. Nei mesi di intercettazione del capo di gabinetto della Regione Liguria, l’ex sindaco di Porto Venere Matteo Cozzani, la guardia di finanza ha ascoltato anche questo. Così, tra le 12mila pagine del Liguria-gate, rimasto segreto a lungo "per motivi di riservatezza al fine di evitare eventuali fughe di notizie tenuto conto della qualifica ricoperta da uno degli indagati (Toti, ndr) e dalla grande notorietà dell’imprenditore coinvolto", cioè Spinelli, spunta l’ipotesi di falso a carico del governatore Giovanni Toti e del suo braccio destro, indagato anche dalla procura della Spezia e fresco di dimissioni dalla carica. Dimissioni non presentate da Toti, anzi smentite dal suo legale, che oggi fisserà il primo vero interrogatorio in procura del governatore.

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Dalle cimici nell’ufficio di Cozzani e dal trojan nel suo smartphone, accesi per l’inchiesta per corruzione elettorale riguardo alla presunta "compravendita" dei voti della comunità genovese dei riesini, i finanzieri ascoltano Cozzani che parla della campagna di vaccinazione. "Il problema qual è stato… – dice, nel suo ufficio, il 24 marzo 2021 – che io avevo già truccato, lui li ha presi, cosa è accaduto li ha riaumentati", dice il capo di gabinetto. "Lui" è il presidente Toti: "Quando me li ha rimandati gli ho scritto ‘ma c.... pres, ma sono fuori’ e lui ha detto ‘ma li ho un po’ aumentatì e io ‘ma l’avevo già fatto io’, e lui ‘c.... dimmelo che l’hai già fatto te, aspetta un secondo’.. vabbè".

Un altro filone, sempre connesso al mondo sanitario e riguardante presunti finanziamenti illeciti, coinvolge realtà imprenditoriali del settore che avrebbe versato contributi al comitato di Toti. Secondo lo schema contestato dalla procura, a questi finanziamenti sarebbero corrisposti contratti e convenzioni. Il focus è sui finanziamenti alla Fondazione Change superiori ai 40mila euro effettuati secondo gli inquirenti da alcune realtà attive nel settore sanitario convenzionato e privato. Come Casa della Salute, un network di poliambulatori specialistici controllati dal gruppo Italmobiliare della famiglia Pesenti che in Liguria ha conosciuto un vero e proprio boom. Nato nel 2013, conta oggi 29 strutture che impiegano 900 addetti, fra cui 450 medici. È presente a Bordighera, Ventimiglia, Sanremo, Albenga, Savona, Cairo Montenotte. E ha preso a contribuire con il Comitato di Toti. Il quale ha ricambiato presentando un loro evento nella Sala della Trasparenza della Regione, nel corso del quale sono intervenuti sia lui sia il sindaco di Genova Bucci.

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E sempre indagando sul voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese e la lista del presidente Giovanni Toti, gli investigatori hanno anche scoperto una sospetta maxi frode da un milione e 200mila euro sulle forniture di mascherine. Il fascicolo, in cui Toti non compare tra gli indagati, è riassunto nelle carte della maxi inchiesta. "Sono state svolte indagini – scrivono i militari della guardia di finanza nelle informative – nei confronti di un’associazione per delinquere, promossa e capeggiata da Yuri Fergemberger ed Edoardo Boldrini e composta da vari associati e sodali, che, sfruttando l’emergenza sanitaria conseguente alla diffusione del Covid-19, ha realizzato plurime condotte di illecita commercializzazione di prodotti sanitari, in sfregio anche ad elementari norme di tutela della salute e nell’esclusiva prospettiva di massimizzare i propri illeciti guadagni".

Punto di riferimento per diventare fornitori delle scuole e dunque della Regione doveva essere Domenico Cianci, amministratore di decine di condomini a Rapallo e re delle preferenze alle regionali del 2020. Nelle intercettazioni si sentono due persone, non indagate, che spiegano: "Cianci ok? (...) e con Cianci se si arrivasse a Toti, per le mascherine, visto che abbiamo anche le mascherine da bimbo, adesso... sarebbe... sarebbe un bel colpo, eh?", "perché ora le stanno cercando da fare paura". E l’altro interlocutore: "ma per le scuole, dici?". E dall’altro lato la conferma: "perché li si parla di milioni di pezzi... visto che lui vuole una mano... una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso...".