"Non si scherza con la vita dei nostri figli". "Cambia questa legge del caxxo!". Il ministro rimprovera. Il rocker reagisce. Scelte stilistiche a parte, la messaggistica tra Matteo Salvini e Vasco Rossi sul nuovo codice della strada offre approfondimenti non banali. Prima puntata. Sabato, al debutto della normativa, il ministro dei Trasporti accompagna il nuovo regime sanzionatorio con parole di plauso. Il rocker non apprezza e pubblica una protesta social nella quale sottolinea la possibile discriminazione – connessa al nuovo testo – dei guidatori positivi all’uso di cannabis, però in assenza di alterazioni psicofisiche – vedi assunzioni a giorni di distanza dalla guida.
Ieri seconda puntata. "Mi piace molto come cantante", dice Salvini del Blasco, con il classico incipit mimetico di chi prepara l’affondo. Eccolo: "Non si scherza, non si ride e non si fa polemica quando c’è in ballo la vita dei nostri figli. Invito Vasco Rossi non a confrontarsi con la politica o con me, ma a farsi due chiacchiere con i troppi genitori che hanno perso troppi figli per colpa di chi si è messo alla guida avendo utilizzato droghe", accusa il ministro dei Trasporti completando così il suo messaggio: "Siamo liberali, libertari. Ognuno nella vita fa quello che vuole ma ogni tipo di droga è morte. E lo Stato spacciatore con il nostro governo non farà strada".
Il cantante non ci sta e risponde per le rime: "Sono vicino anch’io (come tutti) ai parenti delle vittime di incidenti stradali causate da ubriachi o drogati al volante. Ma la nuova legge di Salvini non previene questo. Non salva nessuna vita! Punisce e arresta chi, perfettamente lucido, può avere assunto cannabis o addirittura fumo passivo, anche nei giorni precedenti. Questo non è ridurre gli incidenti stradali, ma fare propaganda sulla pelle delle persone e perseguitare una minoranza che non può difendersi". Poi riprende il ragionamento: "Caro Salvini, io non scrivo le leggi. Vorrei ti confrontassi tu con tutti quelli che, senza patente, perderanno il lavoro e non potranno più andare a lavorare. (Già, la patente non serve solo per andare in giro la notte a divertirsi)", è la riflessione tra parentesi per sottolineare la complessità del tema. Denuncia finale: "Salvini forte con i deboli e debole con i forti. Io odio i bulli!"
Salvini? "Un feroce talebano a corrente alternata che se la prende con i giovani per imporre le sue follie ideologiche. Al suo amico Elon Musk, che non ha mai fatto mistero di assumere ketamina, cosa farebbe?", è la domanda trabocchetto del leader dei Verdi Angelo Bonelli prima di tornare alla valutazione negativa del codice: "Chi guida in stato di ebbrezza può avere una sospensione dai tre ai sei mesi (ndr, estensibili sino a due anni con tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro), ma se una settimana prima di metterti al volante ti sei fatto una canna ti ritirano la patente per tre anni". La positività all’alcoltest – che dà certezza dell’assunzione vietata nelle ore precedenti la guida – comporta infatti sanzioni meno severe di quella temporalmente incerta per le le droghe che possono risultare ai test salivari a giorni di distanza, "dopo che il loro effetto è svanito", osserva Bonelli. "Sparisce l’alterazione e arriva il semplice nesso temporale tra assunzione e guida. Sarà sufficiente?", si chiede anche Giordano Biserni dell’Associazione amici della polizia stradale.
E di problemi evidenti del nuovo testo parlano anche i critici della normativa sui monopattini (casco e non solo). Luigi Gabriele, per conto di Alleanza mobilità sostenibile (Consumerismo No Profit, operatori di Assosharing, produttori, distributori e rivenditori), denuncia il "caos più totale". Giusto alla vigilia delle feste.