Roma, 24 giugno 2024 – La donna ubriaca al volante che in Sicilia, nel terribile incidente di Sciacca, falcia due giovani vite riporta in primissimo piano – anche sul piano simbolico – la priorità di una maggior sicurezza stradale.
Una questione irrisolta e purtroppo già centrale anche nella stagione estiva appena scattata nel solco di una sinistra contabilità e dell’incapacità di promuovere percorsi virtuosi. Così il tema spesso ignorato di una crescente mancanza di sensibilità e rispetto per la vita degli altri – come testimoniato anche dai quotidiani incidenti mortali sul lavoro – oggi si intreccia con l’approccio normativista di chi affida la speranza di strade sicure all’adozione di regole più stringenti e severe. Guai a farsi confondere dalla riforma degli autovelox appena varata.
La promessa del ministro dei Trasporti Matteo Salvini che il nuovo codice della strada "entrerà in vigore entro l’estate" non può prescindere dalla definitiva approvazione al Senato, dopo il sì della Camera dello scorso 27 marzo. La calendarizzazione dei lavori, già partiti con 44 audizioni in cinque sedute, non offre al momento garanzie che il percorso possa essere completato nei tempi auspicati.
Quali sono le misure in attesa del voto finale di Palazzo Madama? Ecco una breve sintesi. Si va dall’alcolock obbligatorio (che impedisce l’avvio del motore) per chi è già stato sanzionato per guida in stato di ebbrezza, alla decurtazione fissa di 10 punti dalla patente per tutti gli smascherati dall’alcoltest. Anche le sanzioni attendono di essere inasprite: da 573 a 2.170 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi per tasso alcolemico da 0,5 a 0,8 g/l; da 800 a 3.200 euro, arresto fino a 6 mesi, sospensione della patente da 6 mesi a un anno tra 0,8 e 1,5 g/l; da 1.500 a 6.000 euro, arresto da 6 mesi a un anno e mezzo, sospensione della patente da uno a due anni oltre 1,5 g/l. La revoca della patente e tre anni di stop diventerà invece la misura standard per chi, alla guida, risultasse sotto l’effetto di stupefacenti.
Significativamente più afflittiva, una volta approvata, sarà anche la deterrenza per utilizzo di smartphone e altre apparecchiature elettroniche mentre si è al volante. In caso di prima infrazione, multa da 250 a 1.697 euro e sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi. In caso di recidive, multa da 350 a 2.588 euro, sospensione della patente da 1 a 3 mesi e decurtazione da 8 a 10 punti. Tra le altre misure al voto, spiccano queste novità: l’inserimento dei conducenti di ciclomotori e moto nell’elenco degli “utenti vulnerabili” insieme a pedoni, persone con disabilità, ciclisti e categorie simili; l’obbligo di una distanza minima di un metro e mezzo rispetto alla bicicletta che si sta superando; l’obbligo di casco per circolare in monopattino (dotato di di assicurazione, targa, frecce e freno su entrambe le ruote) solo su strade urbane – e non più nelle ciclabili o sui marciapiedi – con velocità massima di 50 km/h. Anche in questo caso ci saranno multe più elevate, da 100 a 800 euro, in base alle infrazioni commesse. Tante novità chiedono strada. Ora è il Senato a dover accelerare.