"Nel cervello ho solo guerra". Con queste parole, rintracciate in una delle chat criptate, Luca Lucci, 43 anni ma già capo storico degli ultrà milanisti, progettava 4 anni fa, parlando con un "fiduciario" vicino alla cosca di ‘ndrangheta dei Barbaro-Papalia, "di organizzare una batteria" armata per "prendere il controllo del mercato" della droga a Milano e per imporre il "monopolio nella vendita". A lui e ad altri "elementi di spicco del narcotraffico lombardo" è stata notificata un’ordinanza in una nuova maxi inchiesta sull’asse Calabria-Lombardia, che ha ricostruito importazioni, anche dal Sudamerica, di oltre due tonnellate, tra cocaina, hashish ed eroina, e un giro di 11 milioni di euro in contanti con "canali bancari sommersi" gestiti da cinesi. Venti arresti nell’indagine della Guardia di Finanza. Arrestata anche la’contabile’ della curva.
CronacaNuovi guai per il capo ultras Lucci: "Gestiva un maxi traffico di droga. Business da 11 milioni in contanti"