Domenica 22 Dicembre 2024
GIULIA PROSPERETTI
Cronaca

Recensioni online false, nuove regole: “Obbligatorio identificarsi”

L’imprenditore potrà chiedere la cancellazione della critica, soprattutto se non è più attuale

Nuove regole per le recensioni online

Nuove regole per le recensioni online

Roma, 23 dicembre 2024 – Le recensioni online, secondo quanto emerge da un’analisi del Centro studi del ministero dell’Imprese e del Made in Italy, influenzano l’82% delle prenotazioni degli alloggi e il 70% delle scelte dei ristoranti. Un potere che amplifica l’impatto dei pareri falsi con, in base al grado di fidelizzazione della clientela, stando alle stime delle categorie, un’incidenza tra il 6% e il 30% sul fatturato delle attività. Il ‘Review transparency report’ di Tripadvisor nel 2022 ha calcolato in 1,3 milioni su un totale di 30,2, le recensioni false rimosse dal proprio sito (il 4,3%) in crescita rispetto alle 943mila individuate nel 2020. Di queste una minima parte, pari a 24.521, è rappresentata da recensioni positive manipolate a pagamento dai gestori. Il fenomeno riguarda in modo in particolare l’Italia, quinta, tra i 6 paesi – India, Russia, Stati Uniti, Turchia, Italia e Vietnam - dai quali proviene la metà delle recensioni a pagamento.

Le recensioni positive a pagamento, tuttavia, non costituiscono solo un’attività promozionale promossa dai proprietari di locali e hotel. Come denuncia Confcommercio spesso le attività sono, infatti, esposte a proposte di recensioni positive a pagamento dietro minaccia, in caso di rifiuto, di subire recensioni negative.

In tale scenario il governo punta a innescare un’inversione di tendenza introducendo misure mirate a contrastare le recensioni false rafforzando le garanzie di trasparenza e correttezza e promuovendo un ambiente di mercato che rispetti i diritti dei consumatori e assicuri condizioni competitive eque per tutti gli operatori economici. Una stretta della normativa che il ministero delle Imprese e del Made Italy e il ministero del Turismo hanno inserito del ddl annuale per le Pmi, atteso prossimamente in Consiglio dei ministri.

Al centro del provvedimento il dovere da parte delle piattaforme di identificare con maggiore chiarezza gli utenti. Nel dettaglio – da quanto si apprende – chi scrive dovrà dimostrare la propria identità e provare la sua presenza in quel determinato locale, magari con relativo scontrino, e potrà pubblicare il proprio giudizio non più tardi di quindici giorni dal pranzo o dalla cena. Oltre a questo sarà vietata qualsiasi forma di compravendita di recensioni, incluse partecipazioni a concorsi o gratifiche come sconti e offerte in cambio della propria opinione positiva.

Dal lato esercenti, sarà più facile godere del “diritto all’oblio“, potendo rimuovere recensioni negative se più vecchie di due anni, scritte da autori non verificate o se risultate non autentiche o diffamatorie, o se si potrà dimostrare di aver migliorato i propri standard qualitativi. Il compito di vigilare su tutto questo spetterà all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che potrà comminare multe dai 5mila a 10 milioni di euro.

Un inasprimento delle regole in Italia è stato chiesto da tempo da parte delle associazioni di categoria. Fipe Confcommercio ha in più occasioni evidenziato che le recensioni ingannevoli rappresentano un elemento di crescente criticità a danno dei consumatori e delle imprese in termini reputazionali ed economici sottolineando la necessità che le piattaforme indichino se e in che modo garantiscono che le recensioni provengono da consumatori che abbiano effettivamente usufruito del servizio.

Ma, dalle fake news ai commenti sui social network, il tema della “responsabilità online“ non riguarda solo il mondo delle recensioni. Si inserisce in questo quadro l’appello recentemente lanciato dal presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti: “Nessuno – ha detto – deve poter più aprire blog o siti se non deposita la propria carta di identità”.