Nuoro, 25 settembre 2024 – Strage in famiglia a Nuoro. Un operaio forestale, Roberto Gleboni, 52 anni, ha sparato alla moglie, Giusi (Giuseppina) Massetti, 43 anni, alla figlia Martina Gleboni, 26 anni, e ai due figli minorenni, di 14 e 9 anni. Le due donne sono morte. Smentito il decesso del bimbo più piccolo che è in condizioni gravissime, mentre il secondogenito non è in pericolo di vita. Grave anche il proprietario di casa, Paolo Sanna, 59 anni, che abitava a fianco, e che è stato colpito sul pianerottolo. E’ successo all’alba in via Ichnusa, nel quartiere di Monte Gurtei.
Strage senza un perché
Gleboni poi si è tolto la vita: prima però si è recato nell’abitazione della madre 83enne, Maria Esterina Riccardi, in via Gonario Pinna, sparando anche a lei alla testa ma senza ucciderla. Qui è stato trovato il suo cadavere. Gleboni era incensurato e l’arma usata, una pistola calibro 7,65, era regolarmente detenuta. Non è chiaro cosa l’abbia spinto sterminare la famiglia: contro di lui non risultano denunce.
Sono drammatiche le condizioni del piccolo Francesco e del vicino di casa Paolo Sanna. Nel reparto di Rianimazione dell'ospedale San Francesco di Nuoro sono state avviate le procedure di accertamento della morte cerebrale. Salirebbe così a cinque il bilancio delle vittime della strage.
Chi era Roberto Gleboni
Sindacalista della Cisl e amante degli animali, Gleboni "era una persona tranquillissima, molto disponibile – racconta un vicino di casa –. Giorni fa mi avevano rubato la macchina e lui mi voleva prestare la sua, sapendo che mi serviva”.
"Una persona tranquillissima e disponibile”
Era un operaio forestale, dipendente dell’agenzia regionale Forestas. “Guidava i mezzi - prosegue Armando Lodi - questa mattina non ho sentito niente, stava tuonando”.
Sconvolto il collega di sindacato Bruno Olivieri, coordinatore regionale Fp-Cisl Forestas: ''Lo conoscevo da trent'anni, Roberto era una persona leale, sincera, amica e sempre sorridente. Da tempo era dirigente Fai Cisl e da quando i lavoratori erano confluiti nell'agenzia regionale Forestas era negli organismi territoriali del coordinamento specifico nell'ambito della Cisl funzione pubblica. Una persona assolutamente tranquilla, impossibile capire cosa sia successo”.
Olivieri parla del ruolo che aveva Gleboni nelle vertenze. ''Era un sindacalista sempre attivo, sempre presente e che lavorava molto. Era molto sensibile ai problemi dei lavoratori, non solo quelli del nostro settore''.
Le indagini
In via Ichnusa, chiusa al traffico dalle forze dell'ordine, le urla di disperazione della sorella e della madre di Giusi. Nella casa dell'anziana madre di Gleboni, dove l'uomo poi si è tolto la vita, sono arrivati il pm di turno della Procura di Nuoro e il medico legale Roberto Demontis. La dinamica e i contorni della vicenda sono tutti da ricostruire. Le indagini sono affidate all'Arma e alla Polizia di Stato, che procedono congiuntamente. Per provare a chiarire cosa sia successo nell'appartamento dell'orrore saranno sentiti nuovamente parenti, amici e vicini di casa della coppia e ma gli inquirenti attendono anche il racconto dei sopravvissuti.
Sabato l'autopsia
Un primo esame esterno dei tre corpi, quello di Gleboni, della moglie e della figlia, è stato eseguito dal medico legale Roberto Demontis. E nuovi elementi potrebbero arrivare dalle autopsie sui corpi delle vittime e dell'omicida, che saranno effettuate sabato mattina al cimitero di Nuoro dal medico legale Roberto Demontis.
Sanitari sotto choc: assistenza psicologica
La strage familiare ha fatto piombare nel dolore l'intera comunità, cancellati uno dopo l’altro tutti gli eventi in programma e si aspetta la proclamazione formale del lutto cittadino da parte del commissario che guida il Comune. Per domani e dopo sono state annullate le iniziative della Notte europea dei ricercatori e delle ricercatrici.
La strage ha avuto ripercussioni emotive anche sui sanitari impegnati nel prestare le cure ai feriti. E' stata attivata l'assistenza psicologica, estesa ai parenti presenti in ospedale.