Elon Musk pagherà quest’anno oltre 11 miliardi di dollari di tasse, l’assegno più pesante mai pagato all’Internal Revenue Service da un singolo individuo nella storia statunitense. L’annuncio del patron di Tesla è affidato a un breve tweet in risposta alla pioggia di critiche, soprattutto da parte della senatrice democratica Elizabeth Warren, per le poche tasse pagate dai paperoni statunitensi.
Musk non riceve compenso o bonus in contanti per il suo ruolo di amministratore delegato di Tesla. E l’ammontare che deve al fisco a stelle e strisce è legato all’aver esercitato quasi 15 milioni di opzioni e aver venduto milioni di azioni per coprire le tasse legate alle transazioni. Le forti vendite di titoli Tesla da parte di Musk sono in parte legate all’esito del sondaggio che ha condotto nei mesi scorsi su Twitter, con il quale ha chiesto ai follower se dovesse o meno vendere il 10 per cento di azioni del colosso delle auto elettriche.
La maggioranza degli interpellati ha risposto sì, spianando la strada alla cessione di titoli. Anche senza il sondaggio, affermano però gli osservatori e gli scettici, Musk si sarebbe trovato a pagare miliardi in tasse sulle stock option in scadenza il prossimo anno: esercitarle ora invece che nell’agosto del 2022 potrebbe addirittura aver favorito Musk, imponendogli un’aliquota più bassa rispetto a quella che i democratici vogliono per i super ricchi.
Secondo alcune rivelazioni di ProPublica, Musk ha pagato zero tasse federali sul reddito nel 2018 e sborsato al fisco solo 455 milioni per i quattro anni precedenti nonostante la sua ricchezza si fosse moltiplicata.
Musk è l’uomo più ricco del mondo con una fortuna stimata in 243 miliardi di dollari, più dei 195 miliardi di Jeff Bezos, il suo rivale nella corsa alla conquista dello spazio.