Venerdì 27 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Napoli, dimessa Noemi. La piccola era stata gravemente ferita durante una sparatoria

La bambina di quattro anni ha lasciato l'ospedale Santobono, dopo oltre un mese di ricovero

Regali e biglietti per Noemi (Ansa)

Napoli, 11 giugno 2019 - Noemi ha lasciato l'ospedale Santobono dopo oltre un mese di ricovero. Positivi gli ultimi esami clinici sulla piccola di soli quattro anni, che hanno consentito le dimissioni. La bambina era stata gravemente ferita nel corso di una sparatoria a Napoli lo scorso 3 maggio. A darne ufficialmente notizia da fonti qualificate è l'Ansa. 

UNA FERITA DA GUERRA - Noemi era giunta in ospedale in condizioni disperate. Una ferita "da guerra" aveva detto Giovanni Gaglione, il chirurgo pediatrico del Santobono che l'aveva operata. La pallottola è entrata dalla spalla destra, ha distrutto la scapola destra e una vertebra e ha attraversato i polmoni. La bambina è rimasta per tre settimane attaccata a una macchina che le permetteva di respirare fino a quando, dai test clinici, è emerso che i polmoni erano pronti a riprendere da soli la loro funzionalità. Durante la degenza, che è durata oltre un mese, i genitori sono rimasti al suo fianco, dormendo in una piccola foresteria interna. Le condizioni di Noemi sono progressivamente migliorate e alla fine della scorsa settimana i genitori hanno chiesto ai medici del Santobono se fosse possibile dimettere la piccola perché continuasse le terapie a casa, visto che ormai cammina, respira e si nutre normalmente. Noemi sarà seguita ora in assistenza domiciliare dall'Asl Napoli 1. In queste settimane, centinaia di napoletani sono andati all'esterno del Santobono ad appendere messaggi di vicinanza al grande cancello esterno dell'ospedale. La famiglia ha ricevuto inoltre la visita in ospedale di molti esponenti delle istituzioni a cominciare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

LA GIOIA DEL PADRE - "Finalmente siamo a casa e speriamo di riposare tutti insieme. Non ci sembra vero". Queste le prime parole pronunciate al telefono, con il suo avvocato Angelo Pisani, dal papà della piccola.