Domenica 9 Marzo 2025
Roberto Damiani
Cronaca

Una nobildonna e l’eredità contesa. Indagati due avvocati e un notaio

Fano, ha lasciato tutto a un legale: un nipote presenta denuncia in Procura

Il palazzo storico della famiglia Borgogelli Avveduti (foto Clappis)

Fano, 23 dicembre 2014 -  E' possibile che una nobildonna di 84 anni, Laura Borgogelli Avveduti, di Fano, nubile, lasci tutti i propri beni (valore oltre il milione di euro) al suo avvocato di fiducia ignorando 4 sorelle e 11 nipoti? Senza dimenticare un particolare: che il testamento di quattro righe raccolto in casa della donna da un notaio, con testimone un’avvocatessa e una conoscente, sia stato redatto cinque giorni prima della morte? E senza che ci sia la firma della nobildonna perché sofferente e quindi impossibilitata a stringere la penna? Per la procura della Repubblica di Pesaro, che ha ricevuto una denuncia per circonvenzione d’incapace dal nipote della defunta, Andrea Borgogelli Avvenuti, quel testamento sa di raggiro, e per questo ha inviato la Guardia di Finanza negli studi legali sia del beneficiario che della testimone che in quello del notaio che ha redatto l’atto, cercando le prove di questo presunto accordo per circuire l’anziana.

Sono stati sequestrati documenti, computer e atti, compreso il testamento che è scarno e secco: «Lascio erede universale il mio avvocato che stimo e di cui mi fido ciecamente. Revoco la precedente disposizione». Dice il nipote Andrea: «Ho presentato una denuncia non perché pensassi che mia zia mi lasciasse qualcosa ma perché appare chiaro che su quel testamento a pochi giorni dalla morte si deve indagare». I beni della nobildonna non sono pochi. Col testamento redatto il 4 agosto scorso, avrebbe lasciato denaro contante per oltre 800mila euro oltre ad alcuni immobili e beni mobili, come quadri, porcellane, argenteria.

Spiega il presidente provinciale dell’Ordine dei notai Cesare Licini: «La collega che ha raccolto le ultime volontà del testatore, una volta attestata la lucidità della persona, non può interferire sulle sue intenzioni. Se lo facesse sarebbe pregiudizievole per gli interessi dei beneficiari. Dunque, il momento più importante è la percezione della lucidità del testatore. Che ogni notaio sa come individuare. Sulle scelte poi personali a chi destinare i propri beni, non possiamo certo sindacare. Altrimenti non ci sarebbero i tanti casi di lasciti consistenti ad associazioni, badanti, beneficiari lontani da ogni grado di parentela col defunto». L’inchiesta è probabile che possa contare anche su delle intercettazioni. Tutti gli indagati rispondono di circonvenzione d’incapace mentre il notaio è accusato di falso ideologico.