Fasano, 15 giugno 2024 – Una foto di Giorgia Meloni a testa in giù è stata affissa sui muri di largo Palmina Martinelli a Fasano, ritrovo dei manifestanti No G7 che oggi attraversano il comune del Brindisino in corteo. La Puglia ‘di lotta’ si oppone a quella ‘di governo’, che a Brindisi ha accolto i leader mondiali. Centinaia di persone, tra cui molti studenti, protestano contro l’establishment che si è riunito a Borgo Egnazia per il vertice internazionale. “Mai più nella nostra terra - urlano - mancava solo Netanyahu e poi i macellai c'erano tutti”. E ancora: “Morte a tutti quelli che lo sostengono”, “Meloni fascista, complice sionista”. Nel mirino anche il premier indiano Modi che “maltratta le donne e tutto il suo popolo”. Sui muri la scritta vergata in rosso, “Meloni complice di genocidio” e manifesti con la premier a testa in giù. Sopra si legge: “Io sono fascista”.
Gli attivisti hanno appeso anche le foto degli altri leader del G7, tinte con un pennarello rosso che macchia le bocche, perché “sono sporchi del sangue dei popoli”.
A capo del movimento No G7 c’è Bobo Aprile: “La nostra protesta è per opporci in modo determinato alle guerre e alle politiche sull'immigrazione fatte di lager. Noi vogliamo che la gente torni in piazza, forse non ci riusciremo oggi ma continueremo ad essere in tutti i G7 ministeriali che proseguiranno. Non bisogna avere paura e invitiamo tutti a scendere in piazza”.
La politica mondiale è contestata in toto. “Il conflitto russo-ucraino è la riproposizione - afferma un giovane manifestante - di schemi della guerra imperialista che attanaglia il nostro mondo dall'avvento del capitalismo. C'è inoltre la questione palestinese: dal 7 ottobre quel popolo sta subendo un genocidio”.
Non sono pugliesi in corteo, dentro ci sono collettivi da tutta Italia, stando agli organizzatori, anche attivisti tedeschi Debtforclimate che hanno portato, come durante la prima protesta a Brindisi in avvio del G7, un grande cavallo di Troia in legno da cui, sostengono, emerge il vero significato del forum, ovvero “la colonizzazione dei sud del mondo e il capitalismo”. Sventolano bandiere Cobas e dalla Palestina.
La condanna per le immagine dei leader imbrattati arriva dal sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria: “Fasano ha dato in questi giorni una straordinaria dimostrazione di accoglienza e di ascolto delle ragioni di tutti che non può essere macchiata da iniziative di cattivo gusto. La mia solidarietà ai nostri ospiti e in particolare al presidente Meloni”.