Giovedì 14 Novembre 2024
ANDREA GIANNI
Cronaca

Nicolò Maja si salvò dal padre killer a Samarate: “Il disagio striscia in casa. Attenti ai minimi segnali”

L’architetto Alessandro Maja uccise moglie e figlia, Nicolò lasciato in fin di vita: “Non sono pronto per vederlo. Ogni giorno penso a mia madre e a mia sorella”

Milano, 2 settembre 2024 – “Dal male che ho vissuto voglio far nascere un messaggio positivo per rompere il silenzio, spiegare ai ragazzi l’importanza del dialogo in famiglia, dell’ascolto e del confronto. I segnali di un disagio, di qualcosa che non va, vanno colti prima che sia troppo tardi”. Nicolò Maja, unico sopravvissuto alla strage familiare di Samarate a settembre tornerà nelle scuole per incontrare adolescenti, raccontare la sua esperienza e dialogare con loro. La notte fra il 3 e il 4 maggio 2022 suo padre, l’interior designer Alessandro Maja che ora sta scontando una condanna definitiva all’ergastolo, ha ucciso a colpi di martello la moglie, Stefania Pivetta, e la figlia 16enne Giulia, nella villetta di famiglia nel Varesotto. Si è accanito anche contro Nicolò, e lo ha ridotto in fin di vita. Il ragazzo, che ora ha 25 anni, sta affrontando una lunga battaglia per “tornare a una vita normale”. Ieri per lui è stata una giornata serena: tifoso della Ferrari, ha assistito al Gran premio di Monza, ospite dell’assessora regionale alla Cultura Francesca Caruso. Di sera, invece, la partita del Palermo, sua squadra del cuore.

Nicolò Maja, il figlio sopravvissuto alla strage di Samarate
Nicolò Maja, il figlio sopravvissuto alla strage di Samarate

A Paderno Dugnano c’è stata l’ennesima strage familiare. Quale riflessione si può fare?

“Non conosco i contorni della vicenda, ma quello che posso dire è che il mondo della scuola può svolgere un ruolo importante, sia per cogliere i segnali di disagio sia per offrire figure di sostegno fuori dalla famiglia. Per questo sto partecipando a incontri con i ragazzi su temi come la violenza sulle donne, il bullismo, le droghe, l’importanza dell’ascolto”.

Come sta procedendo il suo percorso per tornare a una vita normale?

“Dal punto di vista sanitario la fase più delicata è terminata ma ci sono sempre controlli da fare. Sto inoltre per realizzare un mio sogno, quello di trovare un lavoro: ho partecipato a una selezione di Leonardo (colosso del settore aerospaziale, ndr) e se tutto andrà bene potrei essere assunto nel settore dell’assistenza clienti. Poi cercherò un appartamento dove vivere da solo, vicino a quello dei miei nonni materni”.

Quale ricordo resta di sua madre e sua sorella?

“Loro sono sempre con me, in ogni momento. Erano due persone speciali, sempre sorridenti. Quando ero giù di morale mi abbracciavano e mi facevano sentire felice. Non riesco ancora a darmi una spiegazione per quello che è successo”.

Sarebbe pronto a incontrare suo padre?

“Non so quando sarò pronto ad avere un incontro faccia a faccia, al di là delle lettere. Non è ancora il momento. Per me è importante dare un contributo contro la violenza, che spesso si nasconde tra le mura domestiche”.