Roma, 2 novembre 2024 – Nicola Savino, uno dei sondaggi che ha condotto nel suo gioco “100% Italia“ su TV8 riguardava i supereroi.
Il suo supereroe preferito?
"Paperino. O Superpippo, che è super ma fa sempre ridere".
Quando andava in discoteca a lei non interessavano né le ragazze né la musica...
"Mi mettevo accanto al dj e studiavo la tecnica per mettere i dischi. Era una vera fissazione, uguale a quella di chi vuol diventare calciatore e si mette a palleggiare tutto il giorno. Certo soffrivo di una grande solitudine. Anche a casa, con due giradischi e un piccolo mixer praticavo, praticavo, praticavo..."
Le ragazze quando sono arrivate?
"Mai stato un tombeur de femmes. Sono arrivate nello stesso momento della radio. Ho subito la separazione dei miei genitori che credo abbia contribuito, come tutti gli eventi traumatici, a farmi crescere. Proprio quell’anno ho cominciato a lavorare in radio, sempre quell’anno sono stato bocciato a scuola... Le ragazze sono arrivate normalmente, senza il fascino del dj".
Un episodio divertente che ha caratterizzato gli inizi da dj?
"A 21 anni ero in una discoteca e io, duro e puro, mettevo la mia musica. Un signore sui 40 anni si avvicina e mi chiede di mettere un lento. Io gli rispondo che i lenti non li metto, lui insiste e tira fuori 50mila lire. Allora il mio compenso era di 100mila lire. Prendo la banconota e comincio a mettere lenti. È stata la mia perdita di verginità. Se potessi tornare indietro, non lo rifarei".
Qual è stata la prima radio?
"A San Donato. Stava in una ex macelleria. Avevamo ricoperto le pareti e il soffitto con i cartoni delle uova..."
Poi è arrivata Radio Deejay. Lì il clima goliardico era imperante. È stato più vittima o artefice di scherzi memorabili?
"Artefice, sempre artefice! Una volta venne in radio George Michael, all’apice della fama. In radio era consueto lo scherzo di infilare una miccetta esplosiva dentro la sigaretta. George Michael chiede una sigaretta, gliela diamo, e dopo pochi secondi gli esplode in faccia! Per fortuna l’ha presa bene e si è messo a ridere. Un’altra volta, ospite Francesco De Gregori, io e Fargetta simuliamo una rissa corpo a corpo a terra davanti a lui. Lo scherzo si concludeva sempre in una posa plastica per far capire che si stava scherzando. De Gregori era terrorizzato: "Aho’, ho pensato: ‘sti milanesi sul lavoro sono proprio grintosi... ".
Un giorno è arrivato Fiorello...
"Arrivava dai villaggi, è stato una specie di tsunami di allegria che si è abbattuta su una radio un po’ pettinata... ".
Ha raccontato che un giorno andò da Andrea Pellizzari a recuperare un vestaglia blu...
"Io sono al mio secondo matrimonio, ce n’è stato un altro che non finì bene. Presi le prime cose che mi capitavano sottomano e me ne andai di casa. Tra quelle cose c’era appunto una vestaglia di velluto blu della Perla un po’ da pappone, come quelle che indossava Hugh Hefner. Ero convinto che, uscendo di casa e andando a vivere da solo, diventavo vecchio e quindi dovevo avere abiti da vecchio".
Lei ha incubi ricorrenti, spesso si sveglia urlando. Sono sempre uguali?
"Vedo una donna alta tre metri, oppure altre figure minacciose che vengono verso il mio letto... credo risalga a quando ho perso il mignolo della mano destra... Avevo sette mesi e, poiché perdevo peso, venni ricoverato in ospedale e alimentato con una flebo. Purtroppo l’infermiera, nel cambiare la flebo con una forbicina, mi tagliò anche il mignolo della mano destra... Penso che quella donna gigantesca sia proprio lei... ".
Ha detto che durante il gioco che conduce a volte si commuove. Quando è successo?
"Ricordo il caso di una coppia. Mi dissero che non potevano sposarsi, pur avendo 10 anni di fidanzamento alle spalle. Quando hanno guadagnato un po’ di soldi sono scoppiati a piangere, e subito lui chiede a lei di sposarlo. Allora ho capito che era una questione di mancanza di denaro. È un privilegio poter aiutare le persone anche così".
La morte di suo padre l’ha segnata profondamente...
"Ho pensato: ‘Spero di andarmene prima di tutti’. È un pensiero egoistico: significa lasciare un dolore insopportabile a chi resta. Spero sempre di andarmene prima io di mia moglie".
Da piccolo fece un piccolo furto...
"Ottomila lire. Ero un grande appassionato di videogiochi, e andavo sempre in una sala con amici. Avevo notato che il proprietario, durante la chiusura, lasciava la chiave di una porta secondaria nella serratura. Con qualche compagno la prendemmo e tornammo durante l’intervallo convinti di poter giocare gratis. Ma le macchine erano tutte spente, così arraffammo le monete che trovammo. Era il 20 agosto, il 30 sarei partito per le vacanze. Vissi quei 10 giorni alla macchia, convinto che i carabinieri fossero sulle mie tracce".