Venerdì 22 Novembre 2024
FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Neonati sepolti a Traversetolo, la 22enne avrebbe ammesso anche il secondo omicidio

Vignale di Traversetolo a Parma: sopralluogo dei carabinieri nella villetta. Esami sul secondo corpicino ritrovato, si valuta ora una misura cautelare per la 22enne, indagata per omicidio e occultamento di cadavere. Il Gip avrebbe negato l’arresto per il primo decesso

Parma, 17 settembre 2024 – Quando una decina di giorni fa è stato trovato il secondo corpo, nella villetta di Vignale di Traversetolo, la ragazza di 22 anni già indagata per aver assassinato il bambino partorito il 7 agosto, è stata nuovamente interrogata e a quel punto avrebbe ammesso di aver ucciso anche il suo primo figlio, partorito circa un anno fa. 

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Il sopralluogo

Il nuovo sopralluogo del Nucleo investigativo dei carabinieri nella villetta degli orrori di Vignale di Traversetolo è durato quattro ore. I militari sono arrivati poco dopo le 12.30, insieme alla pm incaricata del caso Francesca Arienti e ad un medico legale, e se ne sono andati alle 15.30, dopo aver prelevato e sequestrato altro materiale trovato tra il giardino e la casa.

Sul posto anche l’avvocato Nicola Tria del foro di Reggio Emilia, difensore di Chiara Petrolini, la studentessa 22enne accusata dei reati di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Indossate le tute bianche per non contaminare l’area, tutta sotto sequestro, il gruppo si è diretto sul retro dell’abitazione dove si trova la porzione di giardino dove lo scorso 9 agosto è stato scoperto, semi-sepolto, il corpicino di un neonato. Un maschietto, nato vivo dopo circa 9 mesi di gestazione, ha in seguito accertato l’esame autoptico, e di cui la giovane ha ammesso di essere la madre - come poi confermato dall’esame del Dna.

Nuovo sopralluogo dei Ris alla villetta di Traversetolo (Parma)
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Il giardino degli orrori

Nella stessa porzione di giardino dovrebbe trovarsi il sito in cui, la scorsa settimana, gli inquirenti hanno dissepolto i resti di un altro neonato, la cui nascita sarebbe precedente rispetto al primo. Sui resti del secondo corpicino, sono in corso accertamenti, verosimilmente a partire dall'esame del Dna per stabilire se anche il piccolo sia il figlio della 22enne.

I nuovi accertamenti, durati in totale quattro ore, hanno interessato non solo l’area cortiliva, ma anche l’interno dell’abitazione. Tutta la zona è stata perimetrata con il nastro e due carabinieri hanno impedito ai curiosi di avvicinarsi alla villetta.

La presenza sul posto dell’avvocato è l’indiretta conferma che l’universitaria è formalmente indagata e che quindi il suo difensore - o suoi consulenti - hanno il diritto di partecipare agli accertamenti, in particolare se si dovesse trattare di atti irripetibili come scavare nel giardino.

L'interno dell'auto di Chiara Petrolini
L'interno dell'auto di Chiara Petrolini

Respinta dal Gip la richiesta di misure cautelari

La 22enne resta ancora a piede libero: sembra infatti che, nelle scorse settimane, il Gip abbia respinto la richiesta di misure cautelari nei confronti della ragazza da parte della Procura di Parma, non ravvisando in quella fase, esigenze cautelari. Infatti, secondo il Gip la ragazza non poteva reiterare il reato, non è socialmente pericolosa, né può inquinare le prove. Non si ravvede nemmeno il pericolo di fuga: dopo aver partorito il 7 agosto ed ucciso il bimbo, è partita con la famiglia per gli Stati Uniti in vacanza ed è ritornata regolarmente in Italia nonostante l’inchiesta fosse già stata avviata.

Sempre secondo quando si apprende, quando è stata avanzata questa richiesta non si sapeva ancora del secondo corpo, riesumato una decina di giorni fa, nello stesso giardino. Si tratterebbe del primogenito, partorito circa un anno prima dalla giovane.

Non si esclude che, alla luce del secondo ritrovamento, possano essere in corso ulteriori valutazioni sul caso e sulla posizione della ragazza, attualmente indagata a piede libero per omicidio premeditato e occultamento di cadavere.