
Le forze dell’ordine hanno rintracciato la piccola e l’hanno riportata in ospedale
Una merce da vendere. E come tale trasportata in nave dentro una busta della spesa. Quanto costa una neonata? In quale abisso ci porta questa storia che comincia in Marocco e finisce in Italia? Per prendere fiato bisogna partire dalla fine, una fine lieta. La bambina che ha attraversato il mare come una cassa di datteri sta bene. È al sicuro in una famiglia che adesso si prende cura di lei. E non avrà memoria dell’avventura disumana che nella carte della procura di Torino è stata chiamata "Save the baby". Salvate la bambina. Da sua madre, dalle onde, da un mondo in cui tutto, anche una creatura di poche settimane, diventa merce di scambio. Chissà chi e a che prezzo l’avrebbe comprata.
La piccola era nata presumibilmente lo scorso agosto, poi era stata ceduta dalla mamma biologica a una coppia perché ne facesse un buon affare. A ottobre solo la donna si imbarca a Tangeri, senza bisogno di registrare la bimba nella lista passeggeri perché il contenuto di una busta della spesa casomai è bagaglio a mano, anche se piange. Tutto illegale, insopportabile, protetto da una cecità collettiva. Il viaggio è lungo. Un neonato deve stare all’ombra, essere nutrito e cambiato. Una sacca con il logo di qualche multinazionale non è esattamente una culla, però l’escamotage funziona. Una volta arrivata a Torino la traghettatrice marocchina porta il contenuto della busta in ospedale, per carità o perché nessuno compra merce avariata. Il resto dovrebbe filare via liscio. C’è suo marito ad aspettarla. E un’altra coppia di connazionali disposta a prendere il pacco con sé per sistemarlo con calma nel modo più redditizio. Sono stati tutti arrestati, i primi per violazione del Testo Unico sull’Immigrazione, gli altri in flagranza di reato per favoreggiamento personale.
L’indagine è nata da una segnalazione in procura da parte di chi per fortuna non si è fatto gli affari propri. Benedetti spioni. È stato accertato che gli indagati erano alla ricerca di qualcuno che si prendesse cura della bambina in cambio di denaro. Ma in alternativa era pronto il piano B: se la minore fosse stata rintracciata, l’avrebbero trasportata all’estero per garantirsi l’impunità. Dopo settimane, la Squadra mobile di Torino e la sezione di polizia giudiziaria hanno rintracciato l’abitazione, fatto irruzione e riportato la bimba in ospedale. Resta da chiarire se il suo arrivo in Italia sia stato commissionato dall’inizio o se le due coppie si siano affidate al caso per trovare l’acquirente giusto.