Cosenza, 22 gennaio 2025 – Mentre racconta la mobilitazione per ritrovare la neonata rapita ieri a Cosenza e ritrovata dalla polizia dopo poche ore, la voce al telefono è commossa. Il ruolo è quello di portavoce del questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro.
Le indagini della Squadra mobile proseguono per capire tutti gli aspetti di una vicenda sconcertante. La donna accusata del sequestro, arrestata con il marito, aveva simulato la gravidanza, così almeno si deduce da quello che scriveva sui social. Resta l’emozione “di una città intera che si è mobilitata. Abbiamo patito anche noi, assieme alla famiglia”, racconta al telefono la portavoce.
L’inchiesta dovrà rispondere a tutte le domande, anche su quel blitz nella clinica dove la sequestratrice sembra aver rapito il primo neonato che ha trovato, aveva infatti inscenato di aspettare un maschietto, e con abiti da maschietto è stata trovata dalla polizia la piccola Sofia. Ci sarebbe stata anche una lite con il marito, per questo. La cosa s’intuisce dai video delle telecamere che registrano quello scambio concitato tra i due.
"Cosenza veramente si è rivoltata ieri – si emoziona la portavoce -. Non ha accettato questa cosa. Mai successo niente di simile. I colleghi sono stati intuitivi, perspicaci. Tutti si sono riversati in strada, in divisa e in borghese, alla ricerca di un indizio utile. In questura non è rimasto nessuno, tranne il corpo di guardia”.
La portavoce ringrazia anche la cittadinanza, “tutti hanno dato un grande aiuto, anche ripostando su Facebook i video con la sequenza della telecamera che mostra il momento del sequestro”. Uno strumento fondamentale per individuare la coppia dei rapitori. Marito e moglie sono stati rintracciati a Castrolibero attorno alle 22. La fine dell’incubo. “Siamo morti e rinati”, ha scritto la madre della piccola Sofia su Facebook.