Venerdì 22 Novembre 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Cronaca

Nel Giorno della Memoria. I pro Gaza ignorano i divieti. Slogan anti Israele e tensioni con la polizia

Lo stop del Viminale e delle prefetture non ferma la mobilitazione filopalestinese. A piazzale Loreto il tentativo di forzare il blocco delle forze dell’ordine.

Nel Giorno della Memoria. I pro Gaza ignorano i divieti. Slogan anti Israele e tensioni con la polizia

Nel Giorno della Memoria. I pro Gaza ignorano i divieti. Slogan anti Israele e tensioni con la polizia

Una manifestazione a Milano tra tensioni con la polizia e una a Roma in piazza Vittorio. Mentre a Napoli si svolge il presidio del centro sociale Mezzocannone in piazza San Domenico. Alla fine il divieto del Viminale non basta e gli attivisti pro Palestina scendono ugualmente in piazza nel Giorno della Memoria. Anche a Cagliari e a Trento, e pure qui nonostante i divieti.

Nella Capitale studenti e attivisti dei collettivi manifestano al grido "Palestina libera" e sventolano bandiere di Cambiare rotta e di Osa, Potere al popolo, Rete dei comunisti, e il sindacato Usb. Annunciata l’adesione anche dal gruppo Ancora Italia di Giuliano Castellino, ex Forza Nuova. "Basta complicità con l’occupazione sionista. No ai rapporti commerciali e militari tra Italia e Israele", si leggeva in uno striscione mentre scendevano in piazza anche cittadini palestinesi. C’è anche Gabriele Rubini, alias Chef Rubio, reduce dal fermo di venerdì per una tanica da cinque litri di sangue di origine bovina e suina trovata nella sua auto. "Se comprendere è impossibile conoscere è necessario", la frase di Primo Levi su uno dei cartelloni. Alla fine scende in piazza un migliaio di persone. Uno dei partecipanti al sit-in mostra un manichino con la faccia del premier israeliano Netanyahu in manette e vestito da deportato con una stella di David e le mani sporche di sangue. Una donna lo critica: "Ora si parlerà di questo e non della piazza". C’è anche una t-shirt per Gaza con disegno di Zerocalcare in vendita per una raccolta fondi: "Ora e sempre resistenza, Palestina libera".

Invece a Milano in mattinata spunta uno striscione davanti all’Università Statale dove Liliana Segre riceve la laurea honoris causa in scienze storiche: "Basta con l’olocausto sionista contro il popolo palestinese". Un altro viene fissato nel cortile: "L’indifferenza è peggiore della violenza. Cease fire now". Nel pomeriggio un migliaio di palestinesi dell’associazione italiana si radunano a piazzale Loreto, tradizionale punto di partenza del corteo del sabato. Ci sono anche i Giovani Palestinesi, Cambiare rotta e Potere al popolo. "Manifestare contro Israele non è reato", è uno dei manifesti. Gli slogan sono "Corteo" e "Intifada" e quando si arriva a 1.200 persone in piazza le forze dell’ordine sbarrano la strada ai manifestanti che vogliono andare verso via Padova. Gli attivisti tentano di forzare il blocco e arrivano gli scontri con la polizia. Quando le prime file iniziano a spingere per superare il cordone vengono tenuti a distanza con gli scudi antisommossa. Un manifestante dell’Udap, Unione democratica arabo palestinese, dice di aver ricevuto una manganellata da un agente. Poi torna la calma e il presidio si scioglie.

A Napoli in mattinata compaiono manifesti con la scritta "Fermare il genocidio in Palestina", mentre il presidio del centro sociale Mezzocannone si chiama "Giornata della Memoria tradita". "Sono più di 25.000 le vittime palestinesi dal 7 ottobre ad oggi, di questi più di 11.000 erano bambini", dicono gli attivisti. A Cagliari in 300 si radunano nel piazzale del Teatro Lirico in via Sant’Alenixedda in un sit-in presidiato dai carabinieri. Anche a Trento gli attivisti si danno appuntamento in piazza Duomo nonostante il divieto della questura. Alcune decine di persone anche a Torino in piazza Castello, per protesta si mettono del nastro nero sulle bocche. Ma niente incidenti.