Lunedì 3 Marzo 2025
PATRICK COLGAN
Cronaca

Negli Stati Uniti torna la protesta: "Vance, vai a sciare in Russia". Picchetti davanti alla Tesla di Musk

In Vermont decine di manifestanti contro il vicepresidente arrivato con la famiglia: "Hai tradito l’America". Cortei pro Ucraina in diverse città. A New York nove arresti durante una dimostrazione .

In Vermont decine di manifestanti contro il vicepresidente arrivato con la famiglia: "Hai tradito l’America". Cortei pro Ucraina in diverse città. A New York nove arresti durante una dimostrazione .

In Vermont decine di manifestanti contro il vicepresidente arrivato con la famiglia: "Hai tradito l’America". Cortei pro Ucraina in diverse città. A New York nove arresti durante una dimostrazione .

Proteste contro i tagli alla cooperazione internazionale voluti da Trump, contro il ruolo di Elon Musk nel governo e ora contro il trattamento riservato al leader dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Nel frattempo il vice presidente JD Vance in vacanza in Vermont viene atteso da decine di manifestanti che lo chiamano ‘traditore’ e lo invitano ad andare a sciare in Russia.

Se nel primo mese del governo Trump l’opposizione – a partire dai politici democratici – era stata stordita e sopraffatta dal profluvio di azioni e dichiarazioni del presidente, la contestazione sta tornando visibile negli Stati Uniti. Certo si parla di numeri non paragonabili a quelli della manifestazioni che si tennero durante la prima presidenza Trump e che coinvolgono nicchie all’interno di un Paese spaccato a metà. Se è l’inizio di qualcosa di più sarà possibile vederlo solo fra qualche mese. E anche se il Washington Post analizzando i sondaggi che indicano l’approvazione di Trump scesi a febbraio sotto al 50%, a un livello ‘normale’, certifica che la luna di miele con l’elettorato è finita, il presidente ha un forte consenso. E a febbraio è in realtà cresciuto il numero delle persone che lo vede in modo favorevole, per quanto minoritaria (46.5% contro 48.3% secondo la media di FiveThirtyEight).

PROTESTE CONTRO MUSKIl consigliere del presidente per l’Efficienza del governo, nonché uomo più ricco del mondo, è finito nel mirino per il suo ruolo nell’amministrazione Trump e i pesantissimi tagli che sta operando al governo federale e alla cooperazione con il suo team ’Doge’, riassunti in un aneddoto, che voleva essere una battuta ma che ha gelato lo Studio ovale: "Se faremo errori, li correggeremo. Per esempio qualche giorno fa ci siamo accorti che avevamo tagliato tutti i fondi per la prevenzione dell’Ebola. Ma li abbiamo ripristinati". Contro Musk ha preso quota da metà febbraio la campagna di boicottaggio ‘Tesla takedown’ che prende di mira l’azienda produttrice di auto elettriche di cui è amministratore delegato. Manifestazioni e picchetti si sono tenuti in tutto il Paese e sabato una grossa protesta di fronte a una concessionaria di New York si è conclusa con nove arresti.

CORTEI PRO UCRAINAIn tutti gli Stati Uniti si sono tenute sabato dimostrazioni pro Ucraina, anche davanti alla Casa Bianca. Decine di manifestanti pacifici hanno atteso il passaggio dell’auto del vice presidente JD Vance alla località sciistica di Waitsfield, in Vermont (Stato saldamente democratico), dove era atteso per una vacanza sulla neve. La protesta era già prevista, ma ha acquisito nuova spinta dopo la lite con Zelensky alla Casa Bianca. I cartelli sollevati dai manifestanti definivano Vance un "traditore" e diversi esposti lungo la strada lo invitavano ad andare a sciare in Russia.

LA POLITICAUn tema discusso nella stampa americana nel primo mese di Trump è stata l’insoddisfazione dell’elettorato nei confronti degli eletti democratici, dai quali si aspettavano una maggiore opposizione. Lo scontro sarà probabilmente politico, come riporta anche il New York Times. Mentre Musk taglia programmi già approvati dal Congresso è probabile che quando sarà affrontato il tema del Bilancio i democratici possano rifiutare i voti necessari per evitare a marzo un possibile shutdown (il blocco del funzionamento del governo federale), già avvenuto più volte in passato. Nel frattempo, se anche i repubblicani più a favore dell’Ucraina si sono allineati a Trump – che ha un fortissimo controllo sul partito –, la senatrice dell’Alaska Lisa Murkowski ha scritto un eloquente post su X: "Mi viene il voltastomaco a vedere la nostra amministrazione che sembra abbandonare i nostri alleati per avvicinarsi a Putin".