Maxi operazione dei carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Reggio Calabria in Italia e in diversi paesi esteri.
In Italia i militari hanno eseguito provvedimenti cautelari nei confronti di 108 persone, nell'ambito di quattro diversi filoni di indagine collegati tra loro. Le misure sono state emesse dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia guidata da Giovanni Bombardieri.
L'operazione è in corso anche in diversi paesi europei come Belgio, Germania, Francia, Spagna e Portogallo.
I destinatari dei provvedimenti sono indagati, a vario titolo per associazione di tipo mafioso (imputazione a carico di 5 persone), concorso esterno in associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti (con l'aggravante della transnazionalità e dell'ingente quantità), produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, detenzione e traffico di armi anche da guerra, riciclaggio, favoreggiamento, procurata inosservanza di pena, trasferimento fraudolento di valori e altri reati.
L'operazione, denominata Eureka, è stata eseguita con il supporto in fase esecutiva dei Comandi Provinciali Carabinieri di Catanzaro, Vibo Valentia, Pescara, Milano, Salerno, Catania, Savona, Bologna, Vicenza, L'Aquila, Ancona, Roma, Cagliari, degli Squadroni Eliportati Cacciatori di Calabria, Puglia e Sicilia, nonché dell'ottavo Nucleo Elicotteri e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia. Sono in corso diverse perquisizioni dove sono stati rinvenuti soldi, armi e droga. I dettagli dell'operazione verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30 nell'auditorium della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria.
Il criptofonino
"Le comunicazioni tra gli indagati avvenivano esclusivamente via chat, mentre le stesse schede telefoniche non generavano alcun traffico telefonico o sms, così evitando, salvi alcuni casi, ogni possibile tracciamento mediante l'acquisizione dei relativi tabulati". E' quanto rileva il gip nell'ordinanza di misure cautelari disposta nell'ambito dell'operazione “Eureka".
Viene sottolineato il ruolo sempre più centrale assunto dai cosiddetti "criptofonini" nell'attività delle organizzazioni criminali: in sostanza, "smartphone modificati nel software da operatori clandestini, con l'unico scopo di garantirne l'inviolabilità delle comunicazioni. L'utilizzatore, infatti - spiega il gip - non può apportare modifiche al 'device' e il relativo sistema operativo è caratterizzato da particolari requisiti di sicurezza, tra cui la disabilitazione della localizzazione gps, dei servizi Google, del Bluetooth, della fotocamera, della porta Usb, oscuramento delle notifiche push e blocco di ogni altro servizio che possa generare un rischio di intercettazione o localizzazione". "Anche l'uso di schede SD esterne - si legge ancora nel documento - viene interdetto. Rimangono attive le chiamate, ma solo in modalita' VoiP, quindi senza l'uso della rete gsm e la messaggistica, ma con applicazioni proprietarie e crittografate. Nonostante tali accorgimenti, i contenuti delle chat sono stati disvelati in quanto alcune autorità e polizie giudiziarie straniere (in particolare olandesi, belghe e francesi) hanno 'violato' i server ove venivano memorizzate le conversazioni, acquisendo i dati ivi contenuti.
Belgio
Tredici gli arresti in Belgio “sette dei quali con mandato d'arresto europeo emesso dall'Italia che ne ha chiesto la consegna alle autorità italiane”. Lo riferisce il magistrato belga Antoon Schotsaert in conferenza stampa, precisando che “i tempi di consegna all'Italia potrebbero richiedere alcuni mesi a secondo della loro posizione davanti ai giudici”. Sono stati inoltre sequestrati tre veicoli di lusso, almeno 20mila euro in contanti e diverse armi proibite.