Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Navi russe nel Mediterraneo, c’è anche la killer di portaerei. Cosa sta succedendo?

L’ammiraglio Credendino torna a dare l’allarme, un altro effetto della guerra in Ucraina nel ‘mare Nostrum’. Abbiamo ripercorso gli ultimi episodi e le incursioni nell’Adriatico

Genova, 26 maggio 2023 – Nuovo allarme sulle navi russe nel Mediterraneo. Torna a lanciarlo l’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina.

L'ammiraglio Credendino e l'incrociatore russo Varyag, soprannominato killer di portaerei
L'ammiraglio Credendino e l'incrociatore russo Varyag, soprannominato killer di portaerei

Oggi Credendino, intervenendo a un evento a Genova, ha attribuito ai russi “un atteggiamento provocatorio che non si era mai visto nel passato. Era normale nel Mar Baltico ma da noi non c’era. Invece oggi sono anche molto aggressivi, con atteggiamenti ostili e questo può essere causa di un incidente ad esempio. Un incidente tra due navi militari di due paesi contrapposti non si sa dove può portare”.

La presenza della flotta russa, ha rimarcato Credendino, “è la conseguenza immediata della guerra in Ucraina”.

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L’allarme di febbraio

Più o meno con le stesse preoccupazioni e parole l’ammiraglio si era presentato a febbraio, a un’audizione di fronte alla Commissione Difesa della Camera. E aveva fatto notare che un simile numero di navi russe nel Mediterraneo non si era mai vista nemmeno ai tempi della Guerra Fredda. Aveva anche rimarcato che non si tratta tanto di una minaccia diretta all’Italia ma di un atteggiamento aggressivo che aumenta la tensione e i rischi di incidente.

Intensa, aveva sottolineato ancora l’ammiraglio, l’attività di monitoraggio garantita dalla Marina. Attività che comprende anche l’Adriatico, più volte oggetto di ‘incursioni’ da parte di squadre navali russe. L’obiettivo sarebbe duplice: far “sentire la presenza”, ma anche ‘spiare’ infrastrutture strategiche come il gasdotto Tap e il cavo sottomarino OteGlobe.

L’incrociatore Varyag al largo della Puglia

Ad agosto dell’anno scorso non era passato inosservato l’incrociatore russo Varyag – gemello del Moskva affondato a Odessa –, che di fatto aveva sbarrato il canale di Otranto. Un’operazione per stoppare i movimenti della portaerei Usa, Truman. Ma già a giugno la nave, ribattezzata non a caso “killer di portaerei” perché armata di missili anche supersonici, era stata segnalata davanti a Santa Maria di Leuca. 

Il sommergibile in Sicilia

Già prima dell’invasione di Putin all’Ucraina, la Capitaneria di Porto di Pozzallo (Ragusa) aveva pubblicato un avviso ai pescatori siciliani, mettendoli in guardia con un “bando di pericolosità per sommergibile in immersione”. Sorvegliate speciali le navi russe approdate nel Canale di Sicilia e partite dal mare del Nord.