Venerdì 4 Ottobre 2024
LORENZO BIANCHI
Cronaca

Immigrati, lo strano caso delle navi fantasma

La nave Ezadeen della Sierra Leone, rimasta senza carburante a 40 chilometri da Capo di Leuca, è il terzo caso in poco più di dieci giorni. I trafficanti di carne umana, ossia di disperati in fuga da guerre e da persecuzioni, comprano un cargo a fine carriera. Sborsano fra cento e centocinquantamila dollari. Fanno salire centinaia di persone. Sulla Ezadeen, erano oltre 400. Secondo l’ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante dei reparti operativi della Guardia Costiera, i disperati “in prevalenza di nazionalità siriana” hanno versato almeno seimila dollari a testa per il viaggio della speranza verso l’Italia.

La nave può essere abbandonata a se stessa. Qualcuno lancia un allarme per richiamare l’attenzione dei militari italiani o di quelli della missione Triton messa in campo dall’Unione Europea e si dilegua. Oppure l’equipaggio può tentare di farla franca cercando di confondersi fra i fuggitivi, come è successo quando è stata rimorchiato a Gallipoli il cargo Blue Sky M. Era al largo di Corfù con il motore bloccato sulla velocità di sei nodi e la prua orientata verso la Puglia.

Sparire conviene. Nel 2014 la sola Questura di Ragusa ha arrestato quasi 200 scafisti. E uno dei grandi capi del traffico milionario, l’egiziano Ahmed Mohammed Farrag Hanafi, ora è ricercato anche nel suo Paese. Soccorrere chi è in pericolo in alto mare è un obbligo sancito dal diritto internazionale. Si dovrebbero affrontare le cause del fiume di persone in fuga, in particolare in Siria. Ma chi se la sente di mandare i suoi soldati in quell’orribile tritacarne?