Lampedusa, 5 luglio 2019 - Migranti, continua il braccio di ferro tra Ong e governo sul caso della nave Alex di Mediterranea Saving Humans, che ora si trova nei pressi di Lampedusa (dove ha trasbordato 13 profughi) ma che, secondo il Viminale, dovrebbe fare dietrofront e andare a Malta. Secondo l'accordo Italia-Malta, in realtà, La Valletta dovrebbe offrire una nave militare per prendere in carico i migranti, mentre - come scambio - l'Italia è disposta ad accogliere altrettanti profughi (55) attualmente ospitati nell'isola. Ma le condizioni a bordo del veliero Alex sono davvero precarie, tanto che si è reso necessario un primo trasbordo a terra di 13 dei 54 profughi in precarie condizioni, mentre non si sa con precisione che ne sarà dei restanti 41.
E mentre Matteo Salvini (che verrà querelato da Sea Watch per aver insultato Carola Rackete) continua a tenere il punto sui migranti e garantisce: "In Italia non arrivano", anche l'altro vicepremier Luigi Di Maio alza la voce: "Vada a Malta, le Ong sono incoscienti".
Mediterranea, secondo fonti del Viminale, rifiuta l'offerta dell'Italia di trasbordare gli immigrati per condurli a Malta a condizione che in porto entri anche l'imbarcazione della ong Alex. La Ong propone di fermarsi, trasbordare gli immigrati su altre imbarcazioni messe a disposizione da Roma o La Valletta e invertire la rotta a circa 15 miglia nautiche da Malta (acque internazionali). Il Viminale giudica la proposta della ong "una provocazione".
Ma la Ong ha replicato: "Non abbiamo rifiutato La Valletta come porto sicuro ma in queste condizioni è impossibile affrontare 15 ore di navigazione. Siamo in attesa di assetti navali italiane o maltesi che prendano a bordo queste persone".
In tutto ciò, c'è un'altra nave, la Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye, che ha reso noto di aver salvato 65 migranti al largo della Libia e che ha rifiutato di riportarli in Libia sottolineando che non è un 'porto sicuro'.
IL TRASBORDO - Nel primo pomeriggio tredici migranti sono stati trasbordati su una motovedetta della guardia costiera. Lo ha riferito per prima Angela Caponnetto di RaiNews, che si trova a bordo della nave umanitaria. "E' stracarica, siamo stremati - racconta - hanno appena evacuato 4 donne incinte, 4 figli piccoli, 2 papà, 2 accompagnatrici e un bambino di 11 anni non accompagnato". A bordo di Alex comincia a scarseggiare l'acqua da bere e manca quella per lavarsi. La situazione d'allarme è evidente, secondo Caponnetto: "Ci sono diversi casi di scabbia e di altre infezioni". Una volta giunti a Lampedusa, i 13 profughi sono stati visitati nel Poliambulatorio dell'isola. Nessuno di loro presenterebbe problemi di particolare gravità.
LO STALLO - Ma lo stallo continua. Anche se la Difesa ha messo a disposizione mezzi della Marina Militare, dal titolare del Viminale non è però arrivato il via libera. "È una questione di principio, non decidono loro dove sbarcare", dicono al ministero, che non vuole far riprendere il mare all'imbarcazione umanitaria dopo aver portato a termine la sua missione. L'obiettivo è il sequestro. Meglio se a La Valletta. Per il Viminale "Mediterranea pone una serie di condizioni che appaiono finalizzate a sottrarsi a qualsiasi forma di controllo anziché a salvaguardare le persone a bordo. Questa impressione è rafforzata dalla espressa richiesta di essere sottratta a qualsiasi 'azione coercitivà da parte di Malta o Italia, prefigurando una sorta di impunità".
In sostanza il Viminale tiene il punto sulla necessità che Alex giri le vele verso Malta con i 41 profughi rimasti a bordo. Mediterranea dice che l'imbarcazione non può arrivare fino a Malta - è il ragionamento del Viminale - anche se è stata in grado di partire da Licata per raggiungere le acque territoriali libiche. Secondo le stesse fonti a questo punto è però doveroso che Alex, anche con pochi membri dell'equipaggio, accetti di dirigersi comunque verso La Valletta per sottoporsi alle normali e doverose verifiche di legge. "Siamo sicuri che, avendo a cuore le condizioni delle persone trasportate e non essendoci nulla da nascondere, la ong accetterà questa soluzione". Non si accenna all'accordo con Malta che avrebbe dovuto inviare la nave militare per prendere i migranti.
Sono passate 3 ore da quando @MinisteroDifesa ha annunciato di aver messo a disposizione navi @ItalianNavy per evacuazione, trasferimento e sbarco a #Malta delle 41 persone salvate ora a bordo della #ALEX. Niente pare muoversi. Chi sta intralciando l'operazione? @Viminale @MitGov
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) 5 luglio 2019
Il divieto d'ingresso in porto, protesta Mediterranea, "è illegittimo perché non può applicarsi a una nave che ha effettuato una operazione di soccorso. E perché non può essere vietato a una bandiera italiana ingresso nelle acque del proprio Paese".
L'ACCORDO CON MALTA - La Valletta è disponibile ad accogliere gli immigrati a bordo della Alex, e Roma ne riceverà altrettanti da Malta per lasciare invariata la pressione dell'accoglienza sull'isola. Fonti del Viminale sottolineano che l'Italia è pronta a offrire "massima collaborazione" per il trasbordo dei migranti a patto che la nave Alex attracchi a la Valletta "per le verifiche di legge". Da parte sua, con un comunicato, il governo maltese spiega che dopo i contatti intercorsi con il governo italiano "è stato deciso che Malta trasferirà 55 migranti, che sono stati salvati in mare al largo della Tunisia e che sono a bordo della nave Alex, a bordo di una nave delle forze armate di Malta e saranno accolti a Malta. D'altra parte, l'Italia prenderà 55 migranti da Malta".
SALVINI: "O VANNO A MALTA O E' ATTO DI VIOLENZA" - Già ieri il ministro Salvini indicava alla ong la direzione Malta. "C'è una barca in acque maltesi, secondo voi che porto hanno chiesto? Anche se fossero in Groenlandia chiederebbero Lampedusa". Questa mattina ha alzato i toni contro la "nave dei centri sociali". "Se non dirigeranno verso Malta, è chiaro che sarà l'ennesimo atto di disobbedienza, violenza e pirateria: io non mollo!", ha avvisato. E aggiunge: "E' folle che quando un paese come Malta mette a disposizione il proprio porto qualcuno dica di no. E' chiaro che siamo di fronte a trafficanti di esseri umani".
Di Maio: incoscienti ong in barca a vela
DI MAIO - "Incoscienti questi delle Ong che utilizzano una barca a vela per andare in Libia, prendere delle persone e venire in Italia", tuona il ministro Di Maio in linea con il collega Salvini -. Io credo che la questione della Mediterranea sia l'ennesima dimostrazione che ormai le Ong hanno trovato il loro palcoscenico". Da Mediterranea spiegano: "Siamo andati in zona SAR in pattugliamento, abbiamo avvisato le autorità italiane di intervenire e loro ci hanno risposto: ci pensa la Guardia Costiera libica. Il gommone su cui erano stava affondando. O li salvavamo, o morivano davanti ai nostri occhi".
Per il vicepremier ora "è giusto che queste persone vadano a Malta". La questione migranti "è un grande show di speculazione politica: c'è chi se ne avvantaggia dicendo no alle entrate e c'è chi se ne avvantaggia dicendo vogliamo entrare". Poi la frustata al Pd con riferimento alla vicenda della Sea Watch 3: "I parlamentari dem si stanno già mettendo il costume per salire su quest'altra nave".
L'INCHIESTA - Intanto la Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, aprirà un fascicolo sul caso. Al momento non è ancora arrivata l'informativa della Guardia di Finanza, ma come prassi l'inchiesta verrà aperta per i favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Lo scopo è l'individuazione di eventuali scafisti.