Mercoledì 13 Novembre 2024

Naufragio Crotone, le salme verso Bologna. Ma solo con il consenso dei familiari

Dietrofront dopo la protesta dei parenti delle vittime che accusavano il governo italiano di "giocare con i morti". I feretri degli afghani saranno rimpatriati (pagherà l'Italia). Le polemiche sui soccorsi, Commissione Ue: "Frontex ha fatto quello che poteva". Santanchè: "Nessuna tensione in maggioranza". Schlein all'attacco. Arrestato il quinto scafista

Bologna, 8 marzo 2023 - E' stato bloccato il trasferimento a Bologna di alcune delle salme di Cutro. La decisione è stata presa dopo la protesta dei familiari che stamani hanno manifestato fuori dal palazzetto dello sport di Crotone chiedendo di poter decidere del destino dei loro cari. Dunque per il capoluogo emiliano partiranno nelle prossime ore 25 corpi, quelli per i quali il Comune di Cutro ha già rilasciato i certificati necessari, con il consenso dei parenti, che potranno seguire i feretri grazie a pullman messi a disposizione dalla protezione civile. Per altre 17 vittime le famiglie hanno chiesto il rimpatrio in Afghanistan. La prefetta di Crotone Maria Carolina Ippolito ha assicurato che il governo insieme alla Regione Calabria sosterrà i costi. Dodici di queste 17 bare verranno trasportate domani a Monaco di Baviera, da qui verranno portate a Istanbul e dalla Turchia a Kabul in Afghanistan. Ldi tumulazione e rimpatrio. 

Sit-in di protesta dei familiari delle vittime  davanti al Palamilone di Crotone (Ansa)
Sit-in di protesta dei familiari delle vittime davanti al Palamilone di Crotone (Ansa)

La protesta degli afghani 

I familiari di alcune delle vittime del naufragio si sono ritrovate questa mattina davanti al Palazzetto dello sport di Crotone - che ospita le bare - dopo che è iniziata a circolare la notizia dell'imminente trasferimento delle salme a Bologna. I parenti dei defunti chiedevano qualche giorno di tempo per avere la possibilità di avviare le pratiche di rimpatrio. Richiesta poi accordata. "Il governo italiano gioca con i morti", recitava il cartello di una donna afgana che ha perso la figlia ed il genero. "Noi vogliamo i corpi delle vittime nei paesi di origine, in Afghanistan o dove famiglia vuole" era scritto in un altro cartello. "Hanno cercato di portare via bare senza dire niente prima" ha detto un altro afgano sdraiato sull'asfalto. 

Viminale: salme a Bologna? E' provvisorio 

Il trasferimento è "una soluzione provvisoria e non definitiva - precisano fonti del Viminale - presa per dare immediata dignità alle salme. Anche perché non è semplice procedere nell'immediato al rimpatrio". In ogni caso "si procederà sulla base delle richieste di ogni nucleo familiare con la soluzione definitiva. Qualora sia richiesto il rimpatrio della salma, lo Stato italiano se ne farà carico di tutti gli oneri". 

I feretri dovrebbero trovare sistemazione al cimitero musulmano di Bologna. Il sindaco del capoluogo emiliano, Matteo Lepore, ha confermato la disponibilità ad ospitare le salme, "ma ovviamente ogni trasferimento dovrà avvenire solo con il pieno consenso delle famiglie e nel rispetto della dignità dei superstiti, di congiunti e familiari delle vittime. Mi auguro che chi sta gestendo questa cosa per il Governo agisca curando le relazioni con i familiari con la massima cura e umanità". 

Arrestato il quinto scafista 

Ci sono novità intanto dal filone dell'inchiesta che riguarda l'ipotesi di traffico di esseri umani. Gli investigatori ritengono che gli scafisti a bordo dei caicco naufragato fossero cinque. Uno, di nazionalità turca, di circa 30 anni, risulta tra le vittime. Un altro è stato individuaato in seguito alle testimonianze dei sopravvissuti e germato in Austria. Sarà estradato in Italia. 

Santanchè: "Non c'è tensione nel governo"

Nell'agenda politica contina a tenere banco il tema dei mancati soccorsi. La ministra del turismo Daniela Santanchè nega che vi siano divisioni in maggioranza. "Non c'è tensione, c'è un cuore che piange, una ferita che è aperta perché nessuno vuol far morire le persone e ed è per questo noi lavoreremo per non farle partire. È un tema molto complesso e molto delicato, però deve finire anche lo sciacallaggio che si pensa che il governo vuol fare morire, il governo vuole salvare perché chi salva una vita umana salva il mondo".

Schlein: "Dal governo mi aspetto l'abolizione del decreto Ong"

Dall'opposizione la neo segretaria Pd Elly Schlein attacca, tirando ancora in ballo la presidente del consiglio che ieri non era presente all'informativa del ministro Piantedosi in Parlamento. "Meloni dovrà venire in Aula presto perché c'è il question time e non mancheranno le occasioni di tornarci sopra, noi andremo avanti finché non avremo risposte. Le meritano le vittime, che sono salite a 72". Riguardo al Consiglio dei ministi che domani si terrà a Cutro, "mi aspetto" che il governo "non porti la riforma del reddito di cittadinanza ma voglia abolire immediatamente il decreto sulle Ong che rende più difficili i soccorsi in mare", ha detto Schlein.  

Ue: "Frontex ha fatto quello che ha potuto"

In Europa si torna a parlare del ruolo di Frontex nella tragedia. L'agenzia europea per il controllo di frontiere e coste "ha fatto tutto quello che ha potuto e dovuto fare in questa situazione - ha dichiarato oggi la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson. Purtroppo non è bastato. Poteva stare di più? Se avessero avuto più carburante, avrebbero potuto vedere il cambio del tempo forse". In merito al ruolo delle ong nel Mediterraneo, Johansson sostiene che "stanno facendo un ottimo lavoro nel salvataggio delle vite ma è anche importante che ci sia coordinamento in queste attività". 

Naufragio a Lampedusa, oltre cento migranti in salvo

Intanto la Guardia Costiera è tornata a soccorrere migranti a Lampedusa dove si tegistrano tre sbarchi in pochissimo tempo. La Capitanieria è intervenuta oggi a largo dell'isola siciliana con la guardia di finanza, per un barchino di 7 metri colato a picco, portando a terra, 38 persone, fra cui 11 donne e un minore, che erano finite in acqua. Il natante era partito dalla Tunisia. Poco prima erano state salvate altre 41 persone. Il terzo approdo riguarda altri i 45 migranti, fra cui 10 donne e 5 minori, anche loro sono salpati da Sfax, in Tunisia.