Palermo, 23 agosto 2024 – I vigili del fuoco continuano a cercare il corpo dell’ultima dispersa, Hannah Lynch, figlia del magnate britannico, Mike (il cui corpo è stato trovato ieri). Potrebbe essere riuscita a andare fuori dal veliero. Il robot la cerca anche tra i fondali marini profondi 50 metri. La procura di Termini Imerese ha disposto l’esecuzione delle autopsie sui corpi recuperati. Ma è sulle cause del naufragio che la procura sta stringendo, sentendo i 14 sopravvissuti (il quindicesimo ha solo un anno), a partire dal comandante James Cutfield, il maggiore indiziato del disastro. Ecco i dieci punti che potrebbero aver causato la tragedia.
Deriva alzata
Una delle prime cause dell’affondamento del Bayesian potrebbe essere stata la deriva alzata a 4,05 metri. "In condizioni di mare calmo, non costituisce un problema, ma durante una tempesta l’assenza di stabilità causata dalla deriva alzata a 4 invece che a 10 metri costituisce un vulnus", dice Eusebio Limite, progettista di scafi.
Boccaporto aperto
Grave errore è stato lasciare un boccaporto aperto all’altezza dei tender. Questa falla ha accelerato l’affondamento.
Meteo ignorato
Le condizioni meteorologiche avverse erano state previste con sufficiente anticipo, ma sono state ignorate.
Passeggeri chiusi nelle cabine
"Durante una situazione di emergenza è prassi comune radunare i passeggeri in aree sicure muniti di giubbotti per facilitare le operazioni di evacuazione", spiega Carlo Imbimbo, manager della sicurezza sulle navi da crociere. Sul Bayesian, invece, i passeggeri sono stati lasciati nelle loro cabine.
Motori spenti
"I motori avrebbero potuto fornire la spinta necessaria per contrastare le correnti e mantenere il controllo della barca" dicono Carlo Berni, esperto di regate di altura. "Senza i propulsori, il Bayesian è stato lasciato alla mercé delle onde".
Il party la sera prima
A bordo del Bayesian, poche ore prima della tromba marina, si è tenuto un party in cui l’uso di liquori è stato abbondante. Questo ha compromesso la lucidità dei passeggeri. Alcuni, non giovanissimi, si sono trovati a dover fronteggiare con poco acume una situazione in cui occorreva totale prontezza.
Personale non addestrato
L’equipaggio del Bayesian si è dimostrato poco addestrato per affrontare un’emergenza. "Perché l’equipaggio non sapeva della perturbazione in arrivo? Era tutto prevedibile", si chiede Giovanni Costantino, amministratore delegato di Italian Sea Group, azienda costruttrice del Bayesian.
Veliero con la pancia al vento
"È una condizione estremamente pericolosa in caso di tempesta", spiega il velista napoletano Giuseppe Martucci. "Invece di orientare la nave per ridurre l’impatto delle onde, il Bayesian è rimasto esposto ai venti e alle onde. Questo errore di manovra ha aumentato l’instabilità del veliero, accelerando l’affondamento".
Ancora in acqua
"Altro errore tecnico è stato quello di lasciare l’ancora in acqua durante la tempesta", dice Costantini. Normalmente, in caso di mare agitato, l’ancora dovrebbe essere ritirata.
Mancato sigillamento automatico della barca all’inizio della tempesta
In teoria, il sistema avrebbe dovuto chiudere automaticamente tutti i portelli e le aperture, prevenendo l’ingresso dell’acqua. L’eventuale mancato funzionamento va verificato. Potrebbe essere un’anomalia scaturita dal restyling del 2020 alla barca.