Premariacco, 3 giugno 2024 - I cartelli di avviso (manca quello per le piene improvvise) e la catena dei soccorsi, dopo l’allarme lanciato dai ragazzi inghiottiti dal Natisone, in Friuli Venezia Giulia.
Sono tra i punti da approfondire nell’inchiesta - senza indagati - aperta dalla procura di Udine, che vuole fare chiarezza sulla tragedia.
Ritrovati i corpi di Patrizia Cormos e Bianca Doros. Sempre disperso Cristian Casian Molnar.
La catena dei soccorsi
Mentre il ministro Nello Musumeci ha chiesto al prefetto una relazione “urgente” sui tempi dei soccorsi, una delle domande che si pongono gli stessi enti deputati agli interventi riguarda l’elicottero dei vigili del fuoco. Invece di attivare Drago, di stanza all’aeroporto Marco Polo di Venezia, sarebbe stato forse più opportuno far alzare subito in volo l’elicottero sanitario della Sores Fvg, con tecnico del Soccorso alpino a bordo, operativo da Campoformido (Udine), che dista soltanto sette minuti di volo da Premariacco? In attesa della risposta, c’è comunque una certezza: i protocolli sono stati rispettati.
I segnali di pericolo
Il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, ieri aveva spiegato a Qn.net che sul greto del fiume ci sono diversi cartelli: vietano l’accesso con l’auto e la balneazione; inoltre c’è l’avviso sul pericolo di annegamento. ‘piene improvvise’. Il primo cittadino aveva ricordato che “non è di competenza comunale”. “Se porta benefici, si può aggiungere”, era stato il suo ragionamento.
Manca invece quello sul rischioI soccorritori impegnati
Senza sosta le ricerche di Cristian. "Stiamo lavorando in più di cinquanta uomini nelle ricerche del terzo ragazzo disperso sul Natisone. Stiamo battendo tutti i fronti ma le condizioni meteo sono meno favorevoli rispetto a ieri”. Così all’Adnkronos Giorgio Basile, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Udine.