Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Natisone, Cristian non si trova. Il sindaco: “Oggi l’acqua è più bassa, si esplorano tutti gli angoli del fiume”

Una settimana fa la tragedia dei tre amici inghiottiti dalla piena a Premariacco, in Friuli. Il primo cittadino sui soccorsi: “Sono stati seguiti i protocolli. Se si dimostra che non sono utili, si possono cambiare”. Il tentativo dei due operai

Premariacco, 7 giugno 2024 - Cristian Molnar è ancora disperso nelle acque del Natisone, a Premariacco in Friuli, a una settimana esatta dalla tragedia, due giorni fa l’ultimo saluto alle amiche Patrizia Cormos e Bianca Doros, i 3 ragazzi sono stati inghiottiti dalla piena del fiume venerdì pomeriggio. 

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"Ci sono angoli ancora da esplorare, legname da spostare. Le ricerche sono ripartite dall’inizio, oggi l’acqua è più bassa e finalmente anche più chiara. Dal ponte in poi è molto impervio”. Lo spiega al telefono il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, che dal primo giorno sta seguendo le operazioni dei soccorritori.

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Ricerche senza sosta, dunque. “Da lunedì le ricerche saranno per forza di cose concentrate in ambiti specifici e, dunque, non ci sarà l’attuale mobilitazione. Ciò non significa - ha puntualizzato il sindaco - che non si proseguirà fino a che non sarà restituito Cristian alla propria famiglia“.

L’inchiesta per omicidio colposo dovrà fare chiarezza sui soccorsi. L’elicottero dei vigili del fuoco è partito da Venezia. Anche se tutti, a cominciare dalla procura, ripetono: sono stati seguiti i protocolli.  

A domanda, il sindaco osserva: "Come ha già detto il nostro presidente Fedriga, i protocolli si devono poter cambiare se si dimostra che non sono più utili”. 

C’è una nuova immagine che testimonia come anche due operai, che transitavano in zona, siano immediatamente scesi dal ponte Romano - quello su cui altri passanti hanno realizzato i video - e si siano prodigati per cercare di portare in salvo i tre ragazzi. La fotografia - pubblicata da Gazzettino e Messaggero del gruppo Caltagirone - immortala i soccorritori occasionali nel bosco accanto al torrente.

Secondo quanto si è appreso, i due operai sono riusciti a parlare con i tre ragazzi, cercando di rassicurarli sull’arrivo dei soccorsi. In un primo momento, anche per valutare la praticabilità del percorso, Cristian ha anche provato a raggiungerli, ma ha desistito per la velocità della corrente, tornando da Patrizia e Bianca. I due operai sono già stati sentiti dai carabinieri della locale stazione e le loro testimonianze sono a disposizione della Procura della Repubblica.