Roma, 3 giugno 2024 – Una tragedia che poteva essere evitata quella dei tre amici del Natisone trascinati via dalla corrente? "I fiumi – dice Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico – fanno il loro mestiere. Frequentarli e bagnarsi nelle loro acque è un’esperienza bella, ma bisogna fare molta attenzione. Il rischio che si trasformino in qualcos’altro è dietro l’angolo".
Inondazioni improvvise
Tozzi parla delle "flash floods", le inondazioni improvvise. "Per fare il bagno o camminare nell’alveo di un fiume bisogna conoscere in tempo reale le previsioni meteorologiche – spiega – perché può essere molto veloce il tempo fra l’allarme e il disastro. La piena è assai ravvicinata soprattutto se si tratta di aste fluviali corte: una cosa del genere nel Po non sarebbe accaduta". Quindi informarsi di ogni possibile variazione del tempo: in un periodo di profonda crisi climatica il fiume può diventare un luogo pericoloso più di altre situazioni.
Tragici precedenti
Un precedente dimostra quanto la rapidità del flusso delle acque può essere disastrosa: la tragedia del 20 agosto 2018 quando la piena improvvisa del torrente Raganello nel Parco del Pollino travolse e uccise dieci persone che avevano iniziato la loro escursione in condizioni di tempo normali: bastò poco per trasformare quella gola calabra in un killer naturale di straordinaria potenza. Altri esempi sono le inondazioni delle grotte, il pericolo fra gli speleologi: in questo caso la pioggia avrebbe potuto cadere anche una settimana prima.
La manutenzione
Certo qualche domanda sulla manutenzione dei corsi d’acqua ci può stare. "Molto importante è come è fatto l’alveo – ricorda Mario Tozzi –, se gli alberi sono imbragati la velocità del corso sarà maggiore, mentre le sabbie producono meno energia, e quali ostacoli ci sono. Ma attenzione a fare di tutta l’erba un fascio. Certo il fiume deve essere ripulito dai rifiuti, ma guai a togliere dagli argini gli alberi e tutta la vegetazione, che dissipa energia, perché sarebbe ancora più pericoloso. Tagliare i canneti dalle rive dei canali, ad esempio, è sbagliato e infatti più dei fiumi sono proprio questi ultimi a provocare situazioni tragiche per l’uomo e l’ambiente".
Pericoli nascosti
Ma ci sono anche altre controindicazioni a un salutare bagno nel fiume o in un lago. Bisogna conoscerli bene, più di quanto si faccia col mare; sapere che cosa si nasconde sul letto, evitare luoghi di sabbie mobili che esistono e dove si formano i mulinelli di corrente, vortici spesso violenti. E poi le rocce sporgenti, contro le quali si rischia di essere trascinati. E ancora il possibile inquinamento. Quindi perizia e attenzione senza mai volere fare una bracciata troppo lunga.
Dissesto idrogeologico
Il problema del dissesto e della sicurezza idrogeologica è comunque di lunga data. Già il Rapporto Polaris del Cnr nel 2016 era chiaro sulle nostre acque interne: "Siamo messi male. I cambiamenti climatici, col livello di piogge in aumento ogni anno, e ambientali, con le costruzioni e l’abusivismo in prossimità di aree a rischio, ci portano a danni ingenti. Le risorse per interventi di prevenzione e messa in sicurezza del territorio sono scarse e i risultati si vedono in caso di inondazione o alluvione". Non sembra essere cambiato molto.