Venerdì 29 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Natisone, indagati 3 vigili del fuoco e un infermiere del 112 per la morte dei ragazzi. L’avvocato: “Il protocollo non ha funzionato, le famiglie vogliono capire”

Le indagini della procura di Udine si sono concentrate su coloro che hanno gestito il protocollo di emergenza e non sul personale che è materialmente intervenuto sul posto

Udine, 2 dicembre 2024 – Indagati per la strage del Natisone 3 vigili del fuoco della sala operativa e un infermiere del Numero unico di emergenza 112. Il 31 maggio nel fiume della provincia di Udine morirono Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar, travolti dalla piena.

Patrizia Cormos, travolta dalla piena del Natisone e morta con gli amici Bianca Doros e Cristian Molnar
Patrizia Cormos, travolta dalla piena del Natisone e morta con gli amici Bianca Doros e Cristian Molnar

Le indagini della procura di Udine si sono concentrate su coloro che hanno gestito il protocollo di emergenza e non sul personale che è materialmente intervenuto sul posto. Nessuno dei vigili del fuoco che, eroicamente, hanno cercato di salvare i ragazzi, è coinvolto nell’inchiesta.

L’inchiesta della procura è stata aperta per omicidio colposo. Lo aveva anticipato qualche giorno fa l’avvocato Gaetano Laghi, che assiste le famiglie di Cristian Molnar e Bianca Doros.

“Credo – aveva dichiarato detto - sia uno sbocco naturale delle cose, non mi sorprende”.

Ragazzi dispersi nel fiume Natisone in Friuli, la mappa
Ragazzi dispersi nel fiume Natisone in Friuli, la mappa

La strage e il fattore tempo

L’inchiesta, fin dall’inizio, si è incentrata sul fattore tempo, e quindi sulle modalità e sulle tempistiche di chi ha attivato i soccorsi, di chi è intervenuto sul posto e di chi non ha regolamentato in maniera corretta l’accesso al greto del Natisone. Le domande che si fanno famigliari e amici di Cristian, Bianca e Patrizia sono se i tre ragazzi potevano essere salvati e in che modo, e se qualcuno ha commesso degli errori risultati poi fatali per i tre giovani.

Le parole dell’avvocato Gaetano Laghi

“Lo abbiamo detto fin dall’inizio – spiega al telefono con Quotidiano.net l’avvocato Laghi -. I soccorsi sono arrivati quando l’onda di piena aveva già travolto i ragazzi. Quel protocollo non ha funzionato, i ragazzi sono morti. Le famiglie vogliono sapere cosa è successo e perché non si è riusciti a salvare i loro figli”.