Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Dispersi nel Natisone, ritrovata la borsa con il cellulare di una delle ragazze. Ricerche senza sosta in Friuli

Il lavoro dei soccorritori non si ferma, sul posto sono arrivate le famiglie dei tre giovani travolti dalla piena improvvisa del fiume. Le testimonianze dei residenti

Premariacco, 1 giugno 2024 – Si cerca ancora, ma con il passare delle speranze di ritrovare in vita Patrizia, Bianca e Cristian sono quasi sparite. Finora è stata rinvenuta solo la borsa con il cellulare di una delle ragazze dei tre dispersi nel fiume Natisone, a Premariacco, in Friuli. Il segnale del telefonino è stato intercettato in mattinata, ma dei tre amici che si sono stretti in un abbraccio straziante nel tentativo di resistere alla furia delle acque non c’è traccia. Vigili del fuoco e tecnici della Protezione civile sperano che il fiume confermi la propria natura e così come si è ingrossato in maniera repentina venerdì, altrettanto velocemente si sgonfi. Intanto la Procura di Udine ha aperto un fascicolo informativo, senza indagati né ipotesi di reato.

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È il telefonino servito a dare l’allarme

Il telefonino ritrovato è quello a cui era stato lanciato l’Sos al numero di emergenza 112 da parte dei tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone. Appartiene a Patrizia Cormos, la ventenne che risulta dispersa con i due amici, Bianca Dorgos e Cristian Casian Molnar. Il telefono cellulare era ancora custodito all’interno della borsa della giovane. Il cellulare è stato localizzato nella tarda mattinata nei pressi dell’argine del torrente, a poca distanza dal ponte Romano, grazie al sistema Life Seeker che consente – con un dispositivo montato su un drone – di agganciare e individuare la posizione delle celle telefoniche anche con il dispositivo spento.

Le famiglie sul luogo della scomparsa

A Premariacco, sul luogo della scomparsa dei tre ragazzi, sono giunti anche i loro familiari. Stanno seguendo dalla unità di comando dei vigili del fuoco, dal punto più vicino possibile, tra quelli accessibili, alle ricerche dei loro cari. Li supporta una psicologa della Protezione civile Friuli Venezia Giulia. Al momento il dispositivo di soccorso messo in campo dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco conta 40 tra specialisti sommozzatori, soccorritori fluviali giunti da tutti i comandi della regione, dronisti, topografi, team speleo e l'elicottero del reparto volo di Venezia. Ingente anche il numero dei volontari della Protezione civile dispiegati lungo il fiume Natisone. Sono state inoltre ispezionate, senza esito, anche alcune centraline idroelettriche.

Erano andati sul fiume per una passeggiata

I tre ragazzi, secondo i primi accertamenti, si erano recati a ‘Premariacco beach’ per una passeggiata e un po’ di relax quando sono stati sorpresi dalla furia dell’acqua. Le ricerche sono continuate per tutta la notte, senza esito. “Imponente lo schieramento di mezzi che dalle prime luci dell’alba stanno setacciato la forra di Premariacco in direzione Paderno’’, comunica in un post il sindaco della cittadina, Michele De Sabata, postando la foto dei mezzi dei Vigili del Fuoco. “Durante la notte hanno sospeso in un punto le ricerche in attesa di potersi calare o risalire dal fiume. Sono ore decisive’’.

Il post del sindaco di Premariacco, Michele De Sabata
Il post del sindaco di Premariacco, Michele De Sabata

L’abbraccio straziante dei tre ragazzi

Patrizia, Bianca e Cristian sono stati inghiottiti dal fiume Natisone in piena, all’altezza del ponte Romano di Premariacco. I tre amici avevano raggiunto un isolotto in mezzo al fiume, ancora quasi in secca. Poi improvvisa è arrivata l’ondata di piena con il livello dell’acqua che è salito improvvisamente, passando da 15 metri cubi al secondo a quasi 250 in pochissimo tempo.

I tre amici hanno chiesto aiuto al 112 stringendosi in un forte abbraccio e cercando di resistere alla violenza dell’acqua. Infine sono stati travolti sotto gli occhi di numerosi testimoni e dei Vigili del fuoco che avevano invano lanciato delle funi per soccorrerli. A sera sono giunti al campo base dei soccorritori i genitori, familiari e amici.

Le testimonianze dei residenti

In quella zona ci sono diversi avvallamenti creati dalle piene del passato. La stradina che scende al fiume entra accanto a una piccola piattaforma e, poco dopo, proseguendo verso il ponte, il livello si abbassa tantissimo, per poi risalire e ritrovarsi sulla collinetta. È lì, su una sorta di collinetta, che avevano deciso di fermarsi i tre ragazzi, come descrivono alcuni residenti di Premariacco che conoscono bene la zona. Purtroppo, in pochi minuti questa conca si è riempita d’acqua e non sarebbero riusciti ad attraversarla perché sarebbero stati trascinati dalla corrente che era diventata immediatamente impetuosa, spiega un altro residente. Per il quale invece, “giustamente” le due ragazze e il giovane hanno chiamato e aspettato i soccorsi. “Purtroppo il livello si é innalzato in maniera eccezionale in pochissimi minuti prima che i vigili del fuoco potessero approntare un sistema per agganciarli”.

Ricerche nel fiume Natisone (Ansa)
Ricerche nel fiume Natisone (Ansa)

Natisone, un fiume difficile

Un fiume difficile il Natisone: qualche decina di metri più a valle c’è un punto in cui l’acqua, anche in condizioni normali, raggiunge i 15 metri di profondità e ci sono correnti e mulinelli che trascinano sul fondo e fanno incastrare tra i massi della forra. Quindi, “i tre ragazzi dovevano essere ignari del pericolo: solo i residenti conoscono le bizze del Natisone. Ieri mattina, quando sono scesi nel greto per fare delle fotografie, non c’erano avvisaglie di quanto sarebbe successo, l’accesso era sgombro e l’acqua, bassa e ancora calma, scorreva unicamente sul lato opposto a dove si trovavano loro”.