Premariacco, 9 giugno 2024 – La forra del Natisone, a Premariacco in Friuli, potrebbe custodire il segreto di Cristian Molnar, 25 anni, ancora disperso. Ne sono convinti i soccorritori, le ricerche continuano senza sosta, le squadre sono state programmate fino a martedì. Mentre il sindaco Michele De Sabata ha convinto un gruppo di amici a desistere dalle squadre fai-da-te. Comprensibili per il rapporto di affetto, ma potenzialmente d’ostacolo, con il rischio di creare addirittura nuove criticità.
Le domande dell’inchiesta (senza indagati)
Restano le domande. Quelle delle famiglie dei ragazzi. Quelle delle indagini. Ad esempio: quanti operatori del Nue, il numero unico per le emergenze, hanno parlato al telefono con Patrizia Cormos, 20 anni, inghiottita dalla piena del fiume e ritrovata morta con l’amica Bianca Doros, 23enne? Questo si annuncia come uno dei prossimi passaggi dell’inchiesta aperta dalla procura di Udine per omicidio colposo e al momento senza indagati.
Le telefonate di Patrizia Cormos
Agli atti risultano 4 telefonate di Patrizia Cormos, una però non andò a buon fine. Possibile, se non addirittura probabile, che non sia stato un unico operatore a raccogliere le disperate richieste di aiuto della ragazza. Perché sono almeno una decina gli operatori al lavoro in contemporanea, per smistare il flusso di richieste.
La forra del Natisone
Ma dove si trova Cristian? Per chi conosce tutti i segreti del Natisone, il 25enne potrebbe essere stato inghiottito dalla forra del fiume, “ci sono cunicoli profondi anche sei metri”, spiega un soccorritore al telefono con Qn.net. “Le ricerche obiettivamente sono difficili”, aveva riconosciuto anche Gaetano Laghi, l’avvocato che assiste la famiglia di Cristian.
Le riflessioni del sindaco
Il sindaco di Premariacco continua a tenere un ‘diario’ delle ricerche su Facebook. “Oggi ho parlato con i sub, mi hanno confermato che la conformazione della forra del Natisone è così complessa che è molto difficile da ispezionare a 360° senza rimetterci la loro stessa vita. Oggi sono arrivati anche i genitori di Cristian, fa male male male… è tutto molto difficile. Vi dico solo il positivo: comunità coesa, sostegno logistico ottimo, un gruppo di persone che abbraccia i soccorritori come fossero i loro amici. Premariacco c'è, cosa ci manca? Cristian”.
I tempi dei soccorsi
Nei primi giorni della tragedia, il sindaco De Sabata aveva ricostruito con Qn.net i tempi che risultavano dagli accertamenti fatti fino a quel momento. I ragazzi erano arrivati a piedi sul Natisone alle 13:20 del 31 maggio; alle 13.29, è stato ricostruito poi, era partita la prima richiesta di soccorso dal telefonino di Patrizia; verso le 13.50 erano sul posto le prime squadre di soccorritori, via terra. Gli elicotteri, invece – quello sanitario di Udine e quello dei vigili del fuoco, in partenza da Venezia – erano arrivati dopo la tragedia, quando i tre ragazzi erano già stati inghiottiti dalla furia della piena.