Premariacco, 8 giugno 2024 - Un dolore che stordisce, a Premariacco in Friuli, sul Natisone che ha inghiottito tre ragazzi e ancora non ha restituito Cristian Molnar, che il fratello Petru pensa ostinatamente vivo. Domande ma anche accuse. Gaetano Laghi, avvocato che assiste la famiglia del 25enne disperso da venerdì scorso, al telefono con Qn.net s’interroga sui tempi dei soccorsi. La procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, nessun indagato al momento.
“Seguiti i protocolli”
Nei soccorsi sono stati seguiti i protocolli, hanno sempre ripetuto tutti in questi giorni. Anche il presidente di Regione Massimiliano Fedriga. Anche il sindaco di Premariacco, Stefano De Sabata. Che pure ha aggiunto: se i protocolli non si dimostrano utili, si possono cambiare. Lo stesso primo cittadino aveva ricordato il tentativo eroico e disperato di un vigile del fuoco che si era tuffato in acqua ma era stato costretto a desistere per la furia della corrente.
I tre ragazzi si potevano salvare?
Si potevano salvare i tre ragazzi? Questa è la domanda che si fanno in tanti. L’avvocato Laghi risponde di sì, Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian oggi “sarebbero vivi e a casa con i loro genitori”, se i soccorsi... Il legale rammenta le chiamate al 112 di Patrizia, “gli inquirenti hanno ascoltato le registrazioni – ricorda -. Da quelle si capirà se i soccorsi sono stati tempestivi o no”.
La ricostruzione degli orari
Secondo l’ultima ricostruzione, i tre amici vengono inghiottiti dalla piena alle 14.10, qualche minuto dopo arriva sul posto l'elicottero sanitario.
Le ricerche di Cristian
L’avvocato è appena tornato sul Natisone, “l’unico obiettivo ora è trovare Cristian – ripete -. Obiettivamente, le ricerche sono difficili, quel tratto di fiume è davvero impervio”. Oggi, in Romania, si sono tenuti i funerali delle due ragazze. Inseparabili, anche nella morte. “Patrizia sapeva nuotare ma è rimasta con Bianca”, erano state nei giorni scorsi le parole strazianti della mamma.
Cosa accadrà nei prossimi giorni
"Confidiamo che sia ritrovato Cristian il prima possibile”, ripete l’avvocato Laghi. Da domani sera, se non ci saranno novità, l’organizzazione dei soccorsi potrebbe cambiare, anche perché incombe una perturbazione meteo. In questi giorni Cristian è stato cercato in un’area vasta chilometri, da Premariacco a Manzano.
Gli sfoghi dei soccorritori
Il sindaco ha ripostato su Facebook le parole di chi si sfoga contro i “tuttologi dell’emergenza”: "Ne ho lette di tutti i colori da venerdì pomeriggio a oggi e probabilmente ne leggerò ancora. Eppure continuate a parlare, continuate a commentare, comodi dietro la vostra tastiera seduti bellamente sul vostro divano. Perché dietro la tastiera è facile scrivere “dovevano lanciare un salvagente, altro che corde” oppure “incompetenti, dovevano tuffarsi”. Ma non vi è venuto in mente che quei Vigili del Fuoco li hanno visti sparire sotto i propri occhi? Che ogni volta che chiudono gli occhi li vedono sparire nell’acqua? E secondo voi se avessero potuto fare di più, essere lì prima, pensate davvero che non l’avrebbero fatto?”. Poi la chiusa: “Però parlate, perché voi li avreste salvati. Voi li avreste presi con il salvagente, ma l’emergenza non è uno schema ripetitivo sempre uguale, anzi è diverso ogni singola volta. E, allora, fate tacere quelle tastiere”.