Premariacco, 3 giugno 2024 – "Quarto giorno di ricerche, sono tutti qui, non si molla, portiamo a casa Cristian". Le parole scritte sui social dal sindaco di Premariacco (Udine), Michele De Sabata, danno il senso dell'incessante lavoro sul fiume Natisone, la cui piena ha trascinato via tre ragazzi romeni. All'appello ne manca ancora uno, dopo che ieri sono stati ritrovati i corpi di Patrizia Cormos e Bianca Doros. Le due giovani sono state rinvenute distanti tra loro, a 700 e 1.000 metri dal punto dell’ultimo abbraccio.
Musumeci: “Urgente la relazione sui soccorsi”
Il ministro Musumeci ha chiesto una relazione “urgente” sui soccorsi. “Su disposizione del signor ministro, le chiedo di volere trasmettere a questo gabinetto una dettagliata relazione delle primissime attività di soccorso svolte da strutture pubbliche a favore dei tre giovani travolti dalle acque del Natisone nel pomeriggio del venerdì 31 maggio scorso. La presente richiesta riveste carattere di urgenza”. È la richiesta inviata dal capo di gabinetto del ministro con delega alla Protezione civile, Nello Musumeci, al prefetto di Udine, Domenico Lione, con l’obiettivo di fare ulteriore luce su quanto accaduto venerdì.
Condizioni meteo peggiorate
A favorire il ritrovamento è stata la parentesi di bel tempo, ma le condizioni meteorologiche hanno registrato un peggioramento e questo ha provocato una maggiore portata delle acque del fiume. Inoltre da limpide, com'erano ieri, risultano più torbide. I due fattori, quindi, complicano le operazioni di ricerca per ritrovare il corpo del 25enne Cristian Casian Molnar.
Non aiuta il lavoro dei sommozzatori nemmeno l'innalzamento del livello dell'acqua, ma vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e gli altri soccorritori continuano nel loro lavoro. "Stiamo lavorando in più di cinquanta uomini, ma le condizioni meteo sono meno favorevoli rispetto a ieri – spiegato Giorgio Basile, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Udine –. La portata dell'acqua è già aumentata dai 15 metri cubi l'ora di ieri ai 25 di oggi".
Il papà di Patrizia
"Nulla mi può consolare", dice intanto il papà di Patrizia. Le sue parole sono state raccolte dal Messaggero Veneto. L'uomo, assieme a numerosi parenti, ha seguito in riva al Natisone, per oltre 48 ore, le ricerche della figlia e degli altri due ragazzi dispersi. "Sono rimasto qui, non volevo che la mia bambina si sentisse abbandonata", ha ricordato, in lacrime, quando ha appreso del ritrovamento del corpo.
La procura di Udine acquisirà i tabulati telefonici
Secondo quanto apprende l'Ansa, la Procura di Udine starebbe per acquisire i tabulati telefonici relativi alle richieste di aiuto. Il fascicolo, senza indagati, mira solo a fare chiarezza sull'accaduto; anche tra i vari enti deputati istituzionalmente ai soccorsi, è stato aperto un dibattito per eventualmente migliorare i protocolli.