Venerdì 31 Gennaio 2025
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Natisone, la procura: ragazzi morti per imperizia nei soccorsi. Quella telefonata di Patrizia Cormos che ‘invocava’ l’elicottero 22 minuti prima della strage

Notificata la chiusura delle indagini ai 4 indagati, tre vigili del fuoco e un infermiere per la morte dei 3 amici. Gli avvocati delle vittime: “Catena di omissioni imbarazzante”. Il capo dipartimento dei pompieri: “Completa fiducia nell’operato della magistratura”

Udine, 31 gennaio 2025 - Chiuse le indagini sulla strage del Natisone, a Premariacco, in Friuli. La procura di Udine ricostruisce minuziosamente l’agonia di Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar e accusa i 4 indagati - tre vigili del fuoco e un infermiere - di aver agito “mediante condotte colpose concorrenti, per imperizia, negligenza e/o imprudenza”.

Patrizia Cormos, morta nella piena del Natisone con gli amici Bianca Doros e Cristina Molnar, aveva chiesto l'elicottero alle 13:48 del 31 maggio 2024, 22 minuti prima della strage
Patrizia Cormos, morta nella piena del Natisone con gli amici Bianca Doros e Cristina Molnar, aveva chiesto l'elicottero alle 13:48 del 31 maggio 2024, 22 minuti prima della strage

Le accuse dei pm e quel passaggio chiave

E individua un passaggio sbagliato-chiave, che avrebbe innescato il disastro: l’omessa visualizzazione delle coordinate geografiche “del luogo da cui Cormos Patrizia aveva effettuato la telefonata delle 13.29.42, che era il greto di un fiume”. Di conseguenza non si è compreso che “in relazione al punto in cui si trovavano le persone poi decedute, l’intervento di soccorso avrebbe dovuto essere necessariamente effettuato con il velivolo più prossimo al punto in cui si trovavano le persone da soccorrere; omettevano così di chiedere tempestivamente alla Sores Fvg l’intervento in loco dell’elicottero ‘Doppio India’, decollato solamente alle 14.07 circa e giunto in loco alle 14.13 circa, allorché i ragazzi erano stati trascinati dalla corrente da circa 3 minuti”.

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La telefonata delle 13.48 e la richiesta dell’ elicottero

Ma c’è di più. Nell’avviso di fine indagine, la procura ricorda che nella telefonata “delle ore 13:48:16, trasferita alla sala operativa dei vigili del fuoco alle ore 13:48:48 (...) Cormos Patrizia, parlando con l’operatore (...) spiegava che, unitamente alle due persone che si trovavano con lei, stava per essere raggiunta dall’acqua e invocava l’invio di un elicottero“. L’avvocato Maurizio Stefanizzi, che rappresenta la famiglia della giovane vittima - l’unica che parlava bene italiano, proprio per questo sono sue le telefonate ai soccorritori, 4 - commenta al telefono con Quotidiano.net: “Adesso abbiamo la conferma che la ragazza aveva chiesto l’invio di un elicottero. Sono omissioni che non si comprendono”.

Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar sono stati inghiottiti dalla piena sul fiume Natisone, il 31 maggio
Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar sono stati inghiottiti dalla piena sul fiume Natisone, il 31 maggio

"I ragazzi potevano essere salvati”

"I ragazzi potevano essere salvati”, aveva dichiarato fin da subito Gaetano Laghi, l’avvocato della famiglia di Cristian Molnar. E ora ripete al telefono con Quotidiano.net. “Un intervento tempestivo dei soccorsi avrebbe salvato la vita a tutti e tre”. 

La dichiarazione congiunta dei due legali che assistono le tre famiglie delle vittime è di poche parole, in attesa di studiare gli atti. “La Procura di Udine ha svolto un lavoro immane e scrupoloso. Da quello che si evince dell'avviso di chiusura delle indagini preliminari, c'è stata una catena di omissioni imbarazzante".

L’omicidio colposo è reato difficile da dimostrare… “Ma in questo caso ci sono tutti i presupposti”, è la valutazione dell’avvocato Stefanizzi.

I prossimi passaggi giudiziari

Ora gli indagati hanno venti giorni di tempo per presentare memorie o chiedere di essere interrogati. Il Dipartimento dei Vigili del fuoco in una nota “esprime completa fiducia nell’operato della Magistratura ai fini dell’accertamento delle responsabilità. Il prefetto Visconti, capo del dipartimento, scrive: “Sono note a tutti le difficoltà insite in ogni intervento di soccorso pubblico, le innumerevoli variabili da affrontare a volte in frazioni di secondo e i rischi connessi ad operazioni in emergenza, che quotidianamente i vigili del fuoco affrontano senza alcun indugio e su tutto il territorio nazionale, e che ne fanno il Corpo più amato del Paese”.

I 40 minuti di agonia dei tre amici

I tre amici, ricostruisce la procura, hanno atteso i soccorsi “per circa 40 minuti”. La prima chiamata di Patrizia Cormos è delle 13.29. Alle 14.10 del 31 maggio 2024 i ragazzi venivano trascinati via dall’ondata di piena. L’ultima telefonata di Patrizia è delle 14:28 – con la richiesta dell’elicottero –, alla seconda non c’era stata risposta.