Lunedì 25 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Nanoanticorpi dagli alpaca per bloccare il Covid

Lo studio di ricercatori svedesi, tedeschi e statunitensi. I nanoanticorpi sviluppati funzionano anche con le varianti del virus. A breve la sperimentazione sull'uomo

Coronavirus (Ansa)

Coronavirus (Ansa)

Roma, 13 gennaio 2021 - Arriva una nuova speranza di cura contro il Covid. I ricercatori svedesi del Karolinska Institutet, insieme a quelli dell'università di Bonn e dello Scripps Research Institute della California stanno mettendo a punto una terapia con nuovi nanoanticorpi, sviluppati lavorando su lama e alpaca, che impediscono l'ingresso del virus nelle cellule e sembrano funzionare anche se subisce delle mutazioni. Lo riporta la rivista Science

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Gli anticorpi che bloccano la proteina spike, impedendole di attaccarsi alla cellula umana e aprire la strada al virus, possono essere la strada per fermare l'infezione. Da un punto di vista terapeutico, i nanoanticorpi potrebbero funzionare meglio, perchè sono molto più piccoli e capaci di attaccarsi al virus in più punti rispetto agli anticorpi normali, oltre che più stabili e facili da produrre su larga scala a parità di costi-efficacia. 

"Abbiamo unito insieme dei nanoanticorpi che si legano a due diversi punti della proteina spike del Coronavirus - spiega Martin Hallberg, uno degli autori dello studio -. Questa combinazione si attacca meglio rispetto ai singoli anticorpi ed è eccezionalmente efficace nel bloccare il virus, impendendogli di diffondersi tra le cellule umane". Inoltre funziona anche con varianti del virus. "Ciò significa che il rischio che il virus diventi resistente a questa terapia è molto piccolo", aggiunge Hallberg. 

Per generare i nanoanticorpi dei lama e alpaca, il cui sistema immunitario produce naturalmente anticorpi e nanoanticorpi, sono stati vaccinati con la proteina spike del Coronavirus. Tra i nanoanticorpi generatisi, i ricercatori hanno selezionato quelli che si attaccavano meglio, identificandone quattro particolarmente efficaci. 

A breve infatti un'azienda spin-off dell'università di Bonn testerà i nanoanticorpi in una sperimentazione clinica sull'uomo. Il prossimo passo sarà usarli in una terapia farmacologia a complemento del vaccino, magari in chi è già stato malato di Covid o come prevenzione per chi non può essere vaccinato o ha un sistema immunitario indebolito.