Perugia, 22 febbraio 2018 - "Beata te cara Nadia Toffa, che in due mesi hai scoperto di avere un tumore, hai fatto l'intervento, chemio e radio, sei già al lavoro e ti dichiari guarita". Comincia così il post, divenuto virale su Facebook anche se a scriverlo non è un personaggio famoso. Nel suo lungo messaggio Catia Brozzi, imprenditrice di Perugia, sfoga la propria frustrazione commentando le parole della Iena, che al suo ritorno in tv dopo la battaglia contro il cancro aveva detto che "chi lo combatte è un figo pazzesco". E' di diverso avviso Catia, che nel suo post specifica di essere una "ammiratrice" della Toffa, ma ricorda che "nel mondo di noi comuni mortali, ci sono persone che in due mesi non riescono neanche ad avere una diagnosi, dati i tempi biblici delle prenotazioni ospedaliere, magari muoiono ancor prima di sapere di che male soffrissero".
FIGO E' CHI ASSISTE I MALATI - "Noi qui non siamo persone, siamo solo numeri, statistiche. - precisa Catia Brozzi nella seconda parte del post - Però qui esistono realmente persone fighe, e sai chi sono secondo me? Sono le persone che assistono un malato oncologico. Sono quelli che devono mantenere il sorriso, ogni giorno mentre corrono da un ospedale all'altro in cerca di risposte. Sono quelli che piangono di nascosto". "Le persone fighe - continua il messaggio - sono quelle che tengono per mano per una notte intera la persona amata, sapendo bene che quella potrebbe essere l'ultima notte. Le persone fighe, sono quelle che hanno deciso di accompagnare gli ultimi istanti di quella persona, cantando una ninna nanna, magari proprio quella che lei cantava a te da bambina. Le persone fighe sono anche quelle che l'ultima notte restano in disparte, perché sanno bene che il loro cuore non reggerebbe alla vista dell ultimo respiro".
I MALATI VOGLIONO SOLO DIGNITA' - "I malati no, cara Nadia, loro non sono fighi e non credo neanche si sentano fighi - si legge nella conclusione del post - Sono solo persone che vorrebbero essere trattate dai medici come tali e non come semplici casi da inserire nelle loro maledettissime statistiche, sono persone che non vorrebbero perdere la loro dignità, cosa alla quale sono invece condannate dal progredire della malattia. Beata te cara Nadia, che vivi su un altro pianeta, un pianeta dove avere il cancro fa sentire fighi".