Sabato 21 Dicembre 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

Musicista ucciso Parcheggia lo scooter in seconda fila E un 16enne gli spara

Il killer, inchiodato dalle telecamere, ha confessato: volevo vendicarmi. La vittima aveva 24 anni e suonava il corno nell’orchestra Scarlatti Young. Sotto choc la fidanzata che era con lui. I colleghi: "Aveva talento".

Musicista ucciso Parcheggia lo scooter in seconda fila E un 16enne gli spara

È morto guardando il mare che aveva di fronte, il Maschio Angioino che è il simbolo di quella Napoli da cui non voleva andar via, ma che lo ha tradito e ucciso. Giovambattista Cutolo, 24 anni, figlio del regista teatrale Franco, musicista dell’orchestra Scarlatti Young, è stato ucciso con tre colpi di pistola alla schiena, mentre era con la fidanzata a ridosso di Piazza Municipio, in pieno centro cittadino. A freddarlo in maniera così brutale, degna di un sicario della mafia, è un sedicenne, rampollo di un pregiudicato e già ben inserito nel circuito dei rapinatori di Rolex, che ha confessato di averlo ucciso per "vendicarsi" del fatto che il giovane orchestrale avesse parcheggiato il suo scooter in doppia fila, impedendogli di uscire. Un motivo futilissimo, insensato, illogico, per una tragedia i cui contorni vanno ancora chiariti del tutto.

Quello che si sa è che, poco prima delle 5 di ieri mattina, mentre i colori dell’alba archiviano la notte, Giovambattista si reca a ritirare il motorino parcheggiato a pochi passi dalla Questura e dal Municipio di Napoli. Qui avrebbe avuto una discussione con un gruppetto di tre-quattro ragazzini per motivi di parcheggio. Vola qualche schiaffo, poi la lite si sta concludendo, quando il sedicenne, fino ad allora in disparte, estrae dai bermuda una pistola e spara per tre volte. La scena, ripresa dalle telecamere di videosorveglianza, è agghiacciante: con assoluta freddezza e ferocia consumata, il baby-killer fa fuoco, dileguandosi subito dopo.

Gli agenti di polizia, che dalla centrale sorvegliano la piazza, giungono sul posto in pochi minuti, chiamati anche dalla fidanzata, ma per il giovane musicista non c’è più nulla da fare: Giovambattista muore sul marciapiede, inutili i soccorsi arrivati dal vicino ospedale dei Pellegrini. In poche ore gli uomini della questura di Napoli fermano il presunto responsabile, già noto per essere un componente delle gang dei rapinatori di Rolex, anche se manca ancora l’arma del delitto e sono ancora in corso le indagini per identificare gli altri partecipanti. La fidanzata del giovane morto, ancora sotto choc, riesce solo a raccontare brandelli della dinamica. In particolare, riferisce che Cutolo aveva parcheggiato il motorino nei pressi del porto e che la sua sosta aveva bloccato l’uscita ad altri scooter. Ne sarebbe nata una discussione, degenerata nell’omicidio.

Giovambattista era un giovane molto noto nell’ambiente musicale napoletano. Aveva compiuto 24 anni ad agosto, ma faceva musica da dieci. Suonava il corno nell’Orchestra Scarlatti Young e frequentava il conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. "Era molto bravo – raccontano alcuni musicisti – sia professionalmente che umanamente, siamo sconvolti da questa notizia".

Aveva partecipato a numerosi concerti, l’ultimo, importante il 27 aprile, in piazzetta Grande Archivio. Insieme alla flautista Sara Brandi aveva allestito il Duo Hadyn, partecipando alla kermesse Napoli suona ancora.

"Era un cornista di talento, lo sguardo limpido e sincero, appassionato e amoroso nei confronti del suo strumento", dice Beatrice Venezi, direttrice d’orchestra di fama internazionale e direttrice ospite principale dal 2014 della Nuova Orchestra Scarlatti. "Cosa siamo diventati, animali? No, gli animali non uccidono per crudeltà, ma solo per necessità. Siamo feccia". Anche il clarinettista Gaetano Russo lo conosceva bene: "Era richiesto da orchestre in altre città italiane ed europee ma non ha mai voluto lasciare Napoli: era qui che voleva suonare. E invece la sua città l’ha ucciso. Il suo sogno era di far parte di un’orchestra stabile di Napoli".