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I dj pratesi, Riccardo Belli e Filippo Balugani, che hanno lanciato la petizione sulla «movida»
Prtato, 17 gennaio 2015 - Più di 400 firme raccolte al primo incontro nelle scuole. Partenza con il botto per la petizione lanciata da due dj pratesi, Riccardo Belli e Filippo Balugani, che proprio ieri mattina hanno iniziato dal Rodari il loro tour di sensibilizzazione negli istituti superiori. L’idea, molto semplice, è quella di prolungare l’orario di tolleranza per musica e spettacoli di vario genere, il venerdì e il sabato sera, dal limite attuale (fissato a mezzanotte su tutto il territorio comunale) fino a mezzanotte e mezza in centro storico e fino all’una in periferia. Tutto questo per provare a combattere la microcriminalità e per far rivivere la città.
Un’idea che, almeno a giudicare dal successo ottenuto durante la prima assemblea degli studenti, piace ai giovani. «Il nostro slogan è “Con il sorriso, uniti contro la criminalità” e stiamo cercando di proporre qualcosa per far tornare Prato una città vivibile e attraente, anche di sera – commentano Belli e Balugani – ci piange il cuore vedere che i giovani scappano e per divertirsi vanno a Pistoia e Firenze, dove c’è più apertura mentale e soprattutto più sicurezza». Poche le voci fuori dal coro durante l’assemblea, che ha comunque aperto un vivace dibattito sulla sicurezza in città. La maggioranza dei presenti si è schierata prontamente a favore dell’idea lanciata dai due dj, firmando la petizione.
«Non mi trovo così male a Prato, ma è anche vero che spesso noi ragazzi usciamo tardi la sera e se vogliamo trovare qualcosa da fare dobbiamo per forza allontanarci dalla nostra città – spiega Mattia Nucci – In giro, specialmente dopo una certa ora, ci sono solo criminali e malintenzionati. Questo potrebbe essere un primo passo per riportare i giovani pratesi a Prato».
E ancora: «C’è un problema evidente di sicurezza in città. Molti di noi hanno paura ad uscire da soli in giro per il centro o in certe zone periferiche: per uno sguardo sbagliato si rischia di essere aggrediti – aggiunge Saverio Fazzi – Piazza Duomo dovrebbe essere la piazza più bella del centro è invece è deserta e pericolosa, così come altre vie secondarie. Non c’è movimento, non ci sono iniziative, invece dovremmo sentirci al sicuro, almeno “a casa nostra”».
LA PAURA di venire importunati influisce nettamente sul giudizio complessivo dei più giovani: «Bene la movida, ma con un occhio particolare alla sicurezza – precisa Matteo De Liguori – vivo nella zona del Serraglio e tutti i giorni ho a che fare con tossicodipendenti, spacciatori e criminali. I miei coetanei preferiscono non trattenersi tanto in città».
C’è poi chi insiste sulla poca presenza delle forze dell’ordine: «Portando più gente per le strade della città forse certi fenomeni di microcriminalità verrebbero limitati – commenta Marco Donnini – Certo se ci fossero più controlli o se quelli che ci sono fossero più tempestivi le cose andrebbero meglio a prescindere».
Infine: «Ormai da tempo esco soltanto a Firenze nel weekend, perché Prato non offre praticamente niente e anche perché in Santa Croce, tanto per fare un esempio, mi sento molto più tranquilla anche a passeggiare fino a tardi – racconta Ludovica Zillo - Anche se ci sono spacciatori e malviventi, la presenza delle forze dell’ordine è costante e c’è un sacco di gente in giro. Non mi è mai accaduto nulla: non posso dire lo stesso per le mie amiche che escono a Prato».