Napoli, 31 luglio 2018 - "Dopo l'estate elimineremo l'ingresso gratuito la domenica nei musei". Lo ha annunciato il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, nel corso della sua vista alla Biblioteca Nazionale di Napoli. "Le domeniche gratis - ha spiegato - andavano bene come lancio pubblicitario, ma se continuiamo così, a mio avviso andiamo in una direzione che non piace a nessuno. Per l'estate non cambia nulla, ma poi le cose cambieranno. Lascerò maggiore libertà ai direttori, se vogliono mettere una domenica gratuita non c'è niente di male, ma l'obbligo a tenere aperto gratis per forza non va bene".
Per Bonisoli l'ingresso gratuito nei siti archeologici, nei musei, può essere utile a scopo promozionale nei periodi di minor flusso turistico. "Ma non posso essere costretto a tenere aperto gratuitamente la prima domenica di agosto - spiega il ministro - con migliaia di stranieri che arrivano e pensano di entrare gratis. Non avete idea dei commenti che sento a livello internazionale. Non capiscono questa strategia e non l'apprezzano. Rischiamo di svalutare il nostro patrimonio".
L'annuncio di voler abolire l'ingresso gratuito nei musei le prime domeniche del mese ha suscitato vivaci reazioni nel Pd. L'ex ministro Dario Franceschini invita a un ripensamento. "In questi mesi ho scelto di non parlare del ministero che ho guidato per 4 anni e di non commentare le scelte e i programmi del mio successore. Mi sembrava giusto per correttezza nei confronti di chi inizia una esperienza. Ma questa volta non posso tacere - scrive su facebook l'ex ministro dei Beni culturali - perché le domeniche gratuite non sono una cosa che riguarda me, ma un fatto culturale e sociale che ha coinvolto circa 10 milioni di persone dall'estate 2014 a oggi, centinaia di migliaia da sud a nord ogni volta, gran parte delle quali è andata in un museo per la prima volta nella vita portandoci i figli o i nipoti, gran parte dei quali ha provato la gioia di poterlo fare senza gravare su un bilancio familiare difficile e pieno di cose da sacrificare".
"Le prime domeniche del mese - aggiunge Dario Franceschini - hanno trainato l'aumento dei visitatori a pagamento, hanno avvicinato i cittadini ai musei delle loro città, hanno convinto comuni e privati a uniformarsi all'iniziativa coi loro musei. Perché smettere, ministro Bonisoli? Ci ripensi. Le cose giuste e che funzionano non hanno colore politico. Non faccia pagare un desiderio di discontinuità politica alla cultura e agli italiani".