Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

La Municipale stavolta fa sul serio «In questo modo non si va avanti»

Il corpo è in stato di agitazione a causa di numerosi problemi

Polizia municipale

Polizia municipale

Empoli, 23 dicembre 2014 -  Provate a togliere a un comune la ragioneria, l’economato, l’ufficio manutenzioni e quello del personale: la macchina amministrativa si bloccherebbe in meno di una settimana. Il corpo di polizia municipale dell’Unione dei Comuni lavora così da due anni, da quando i 104 agenti (oggi ridotti a 96 per pensionamenti e mobilità, ndr) sono stati comandati al nuovo ente territoriale. Ora però non ne possimo più e vogliamo spiegare perché abbiamo proclamato lo stato di agitazione».

In una conferenza stampa fiume, organizzata nei locali della Camera del lavoro di Empoli, i rappresentanti delle Rsu dei comandi della municipale degli 11 comuni, hanno messo sul tavolo le numerose problematiche che «da soli» sono costretti ad affrontare. Secca poi la replica alle parole dei sindaci delegati, Mangani e Spinelli, che avevano definito l’atteggiamento del sindacato dei vigili «incomprensibile, volto soltanto ad ottenere più soldi in busta paga e a difendere il privilegio dell’indennità previdenziale integrativa». «Non siamo mercenari – replicano – ma lavoratori corretti e responsabili. Se così non fosse avremmo incrociato le braccia da tempo. L’Unione è stata una fusione a freddo di tanti comandi, non la nascita di un comando centrale unico. Con il passaggio al nuovo ente i Comuni ci hanno scaricato, di conseguenza i nostri agenti si sono dovuti arrangiare e fare di tutto, a cominciare dagli acquisti, fino a metterci la faccia coi fornitori, perché non si sapeva quando le fatture sarebbero state pagate». Di fatto non si sapeva neanche chi doveva autorizzare gli acquisti: «Il problema è stato superato completamente soltanto nello scorso ottobre, con la nomina della dirigente del Comune di Fucecchio Cristina Buti a capo della ragioneria dell’Unione, ma a quel che ci risulta sarebbe già pronta a rassegnare le dimissioni». Divise logore, parco-auto e moto vecchissimo. Anche fare un pieno di benzina, senza una centrale unica di committenza, diventa un’impresa. Ma quello che fa infuriare la polizia municipale è l’aspetto-sicurezza: «Non possiamo continuare a lavorare senza ponte-radio. Con i telefoni cellulari non riusciamo a coordinare il servizio tra più pattuglie. E pensiamo poi al caso di una calamità naturale dove la linea telefonica è la prima cosa che va in tilt. In occasione dei servizi per le partite utilizziamo le ricetrasmittenti prestate dalla questura: è impossibile lavorare in queste condizioni, ne va della sicurezza nostra e dei cittadini. C’era stato garantito che i soldi per l’acquisto di ricetrasmittenti c’erano, ma poi sono stati utilizzati per altro. Quei 30mila euro che l’Unione ha messo sul piatto per il bando, sono stati tagliati dalla fornitura di vestiario con gli agenti che nel frattempo prestano servizio con divise usurate».