Roma, 20 settembre 2024 – Il sequestro degli autovelox non omologati è stato appena confermato dal tribunale del Riesame di Cosenza. Ma cosa succede ora? Lo abbiamo chiesto a Luigi Vingiani, avvocato e segretario nazionale Confederazione giudici di pace.
Autovelox sotto sequestro: cosa succede ora?
Dottor Vingiani, a suo parere cosa dovrebbe fare ora un sindaco? “Bisogna distinguere – premette il segretario dei giudici di pace –. Non c’è responsabilità se l’amministrazione non è al corrente di quel mancato requisito. Se invece si ravvisa una responsabilità anche colposa da parte ad esempio dei funzionari comunali, dopo un’indagine della Corte dei Conti si potrebbe incorrere in una responsabilità erariale”.
Cosa possono fare i cittadini multati?
I cittadini multati da un autovelox non omologato, secondo l’avvocato Vingiani, “possono chiedere la condanna della pubblica amministrazione al risarcimento del danno economico anche se hanno già pagato la multa. E naturalmente possono chiedere anche la restituzione dei punti della patente”.
Chi deve verificare il possesso dei requisiti?
Ma chi deve verificare il possesso dei requisiti degli autovelox? In altre parole, chi ha l’obbligo di accorgersi se sono omologati o no? “Bisogna valutare caso per caso – mette in chiaro il segretario nazionale dei giudici di pace -. Il funzionario del Comune potrebbe anche essere stato indotto in errore”.
Sembra il caso dell’ultimo sequestro (il precedente, sempre in Calabria, era stato annullato dal Riesame). Scrivono infatti i giudici di Cosenza che la società “impropriamente, nell’ambito delle dichiarazioni di conformità al campione omologato (...) indica i predetti decreti dirigenziali accanto alla voce omologazione, dando ad intendere che l’omologazione dell’apparecchiatura T-Exspeed V 2.0 sia stata effettuata con essi”.
Cosa deve fare un sindaco?
Ma un sindaco oggi, cosa dovrebbe fare? “Se ha il dubbio – riconosce l’avvocato – per motivi di cautela deve sospendere il funzionamento delle apparecchiature e fare indagini interne per accertare se siano legali o no. Il consiglio da dare a tutti è certamente quello di verificare. Altrimenti si può incorrere nel danno erariale. Questo in attesa che si accerti in modo definitivo la legittimità o meno dell’installazione. Naturalmente ora servirebbe un intervento a livello nazionale”.