Giovedì 21 Novembre 2024
ALESSANDRO BELARDETTI
Cronaca

La riforma del Codice della strada: ergastolo della patente e multe in base al reddito

Il governo accelera per modificare la legge. Salvini: tavolo al via la prossima settimana. Stretta sui monopattini: casco e targa obbligatori

Dall’ergastolo della patente alle multe in base al reddito. La riforma del codice della strada comincia a prendere forma e, almeno nella teoria, prevede una stretta importante. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, scrive sul calendario le tappe: "Entro la prossima primavera è necessario dotare il Paese di un nuovo codice che ormai è vecchio di 30 anni". E aggiunge: "Se riusciremo già la settimana prossima a fare un tavolo di aggiornamento e ammodernamento per mettere in sicurezza le strade italiane, faremo una cosa buona". Ma vediamo nel dettaglio quali sono i punti operativi dai quali intende partire il governo per modificare il Codice della strada.

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I soccorritori rimuovono l'auto su cui viaggiavano sette persone (Ansa)
I soccorritori rimuovono l'auto su cui viaggiavano sette persone (Ansa)

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Via la patente a vita

Torna alla ribalta l’ipotesi di cancellare la patente a vita per gli automobilisti che si macchiano di infrazioni e reati gravissimi. I tre punti chiave nel decidere l’inasprimento delle attuali norme sono incidenti mortali provocati da conducenti ubriachi, drogati oppure che scappano dopo lo schianto (pirati della strada). Ora il Codice della strada prevede che, per l’omicidio stradale, la durata massima della sospensione della patente sia di 4 anni. La revoca scatta quando la condanna diventa definitiva. Il periodo minimo di sospensione ora dovrebbe salire a 10 anni, nelle situazioni più critiche.

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Multe in base al reddito 

Ecco il punto più controverso. L’introduzione di un sistema a scaglioni, per le multe, legato al reddito (l’Isee). L’obiettivo è creare un deterrente per chi ha un reddito più elevato contro i fenomeni della sicurezza stradale e dall’altro lato incassare più multe da parte di chi ha introiti più bassi, che spesso non riesce a pagare le sanzioni. Questa novità assoluta per l’Italia è una prassi in Finlandia, Germania, Danimarca, Svezia, Francia, Svizzera, Belgio. In Inghilterra la sanzione varia tra il 25% e il 175% del reddito settimanale dell’automobilista coinvolto a seconda della trasgressione, con un tetto massimo fissato a 2.500 sterline (autostrada) e mille sterline (altre strade). La Svizzera non ha limiti: nel 2010 un turista svedese venne sanzionato con la multa record si 677mila euro per aver percorso ai 290 orari (170 chilometri orari sopra il limite) la Berna-Losanna.

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Educazione stradale dalle superiori

Il tema della prevenzione e dell’educazione sta facendo pensare all’esecutivo di iniziare a coinvolgere i giovani sulla sicurezza stradale fin dalle scuole superiori. Per arrivare pronti all’esame della patente, ascoltare in classe un’ora di Educazione stradale alla settimana può essere un buon punto di partenza.

Monopattini 

Il nuovo mezzo di trasporto che sta spopolando nelle città è sempre più sul banco degli imputati. L’obiettivo del ministro Salvini è di rendere identificabili e quindi non più impuniti i proprietari dei monopattini. Per ora le novità sul tavolo sono tre: assicurazione obbligatoria, con multe fino a 400 euro per i possessori che non hanno sottoscritto la polizza; casco e targa obbligatoria. Attualmente il dispositivo di protezione della testa è obbligatorio solo per gli under 18 e l’assicurazione è richiesta solo ai monopattini in sharing.

Sicurezza: in auto accessori obbligatori

Il tema dei dispositivi nelle auto per impedire comportamenti rischiosi è una questione complessa. Ecco i tre accessori che l’Italia vuole installare: un test dell’alcol da effettuarsi ogni volta che si intende mettere in moto la macchina; un controllo elettronico che non faccia funzionare l’accensione senza aver allacciato le cinture di sicurezza; un impianto che obblighi a non usare il cellulare alla guida.

Corsi di aggiornamento e informazioni costanti

L’introduzione della "patente graduale", è un cavallo di battaglia del ministro Salvini. Come per i corsi di aggiornamento professionali di alcune categorie, così si valuta di rendere progressivo e costante la formazione dei guidatori. In quest’ottica, si parla anche di corsi specifici sull’alcol per i ragazzini.

Modifiche al sistema a punti

Il dicastero delle Infrastrutture intende premiare chi ha più di 20 punti nella patente (il 98%) e punire, invece, chi ha meno di 10 punti (circa 100mila automobilisti, lo 0,2% del bacino di utenza).

Revisioni più serrate

L’attenzione si concentra si camion e mezzi articolati, visto che il 35% non supera la revisione: secondo il Mit la causa di questo "rischio che corre nelle strade" è da imputare alle tempistiche dei controlli non rispettate. Allo studio un piano per far rispettare le scadenze.