Venerdì 24 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Muccino contro Pasolini su Facebook: "Regista amatoriale"

Muccino ha definito il cinema di Pasolini "amatoriale" e il web si rivolta. Il regista romano costretto a chiudere la pagina Facebook

Gabriele Muccino (Alive)

Roma, 4 novembre 2015 - Gabriele Muccino affida a Facebook il suo ricordo su Pier Paolo Pasolini all'indomani del quarantesimo anniversario della morte del regista. Parole dure quelle di Muccino che ha definito il cinema di Pasolini "amatoriale" e che con lui iniziò "il degrado della nostra cinematografia". Un'analisi lucida e nettamente controcorrente, tanto da scatenare l'ira della Rete. Una pioggia di insulti infatti gli si sono riversati addosso e hanno portato il regista romano a chiudere la sua pagina Facebook, non prima però di replicare agli insulti.

IL POST DI MUCCINO SU FACEBOOK

 "Tutti in fila... uno due, uno due... e chi non la pensa come voi, olio di ricino. Ma per favore - scrive il regista di 'Padri e figlie' in un post notturno - popolo di Facebook che insulta prima ancora di leggere e cercare di comprendere quello che io ho veramente scritto e non ha mai voluto l'ambizione di trovare consenso o condivisione ma solo di essere raccontato. E' ancora un nostro diritto dire cosa pensiamo? A quanto pare no. Meglio dare del mediocre, dell'arrogante, della nullità, insulti a destra a manca, una sassaiola da vandalismo intellettuale contro colui che ha osato dire che forse la terra non era al centro dell'Universo. Non mi scalfisce ciò che leggo - aggiunge amaro - ma il giudizio che esce fuori con tanta rabbia e violenza. Il giudizio che inconsapevolmente date di voi stessi e della violenza che esternate e che non era affatto presente in quanto da me scritto". Quindi ribadisce il suo pensiero, "per l'ultima volta perché nel prossimo post riprenderò a parlare di cose che mi premono assai di piu'". E non parla più semplicemente in veste di regista, ma di esperto e cinefilo: "Il cinema è industria, un film costa, se non rientra dei denari, la pellicola, quando c'era la pellicola, finisce al macero e nell'oblio - scrive -. Dalla metà degli anni '70 il cinema italiano è morto a causa di improvvisati registi che non sapevano come comunicare col pubblico". E quindi il nuovo affondo 'critico' su Pasolini regista: "Da quando ci si iniziò ad improvvisare registi. Ho detto qualcosa che non è verificabile? - si chiede Muccino -. Ho detto che Pasolini regista ha aperto la porta ad altri registi improvvisati che a differenza sua non avevano nemmeno l'immensa statura di scrittore e poeta... Ho detto che Pasolini era uno scrittore prestato al cinema e che il cinema non era nelle sue corde più alte. Lo penso, lo penserò e avro' ogni sacrosanto dovere di dirlo anche davanti ad una folla di forcaioli che ha intasato questa bacheca di insulti". 

Quindi la chiosa amara: "Ma li lascerò i vostri insulti, per quanto possa mai riuscire a resistere dal non cancellarli quando mi ci imbatta, essendo voi entrati con le scarpe infangate in casa mia senza avere neanche avuto la premura di togliervele o di lasciare una decente pulizia alle vostre spalle. Ora basta, chiudo questa parentesi penosa di fascismo applicato. Domani olio di ricino a colazione e il mio peccato verrà purificato!".