Mentre la guerra continua a mietere vittime senza grandi avanzamenti da una parte o dall’altra (i russi hanno annunciato che dall’inizio della controffensiva, nel giugno scorso, gli ucraini hanno perso oltre 125mila soldati), ieri il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha sostenuto che c’era un accordo per porre fine al conflitto ma non se ne fece nulla per l’opposizione dell’allora premier britannico Boris Johnson. Parlando a Skopje, Lavrov ha ricordato come a fine maggio 2022, a Istanbul, fosse stata raggiunta un’intesa. "Tre sessioni di trattative in Bielorussia e l’ultima a Istanbul. L’accordo era stato raggiunto, come confermato uno dei partecipanti al negoziato per la parte ucraina, David Arakhamija. Ma arrivò Boris Johnson che disse: no, dovreste continuare la guerra", ha affermato Lavrov (nella foto, da sinistra Boris Johnson e Sergej Lavrov)
CronacaMosca: avevamo trovato l’intesa con Kiev: "Ma Johnson ha fatto naufragare la pace"