Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Morto dopo il morso di una zecca: bresciano di 57 anni stroncato da un’encefalite

Riccardo Scalmazzi, originario di Gavardo e cresciuto a Serle, aveva scoperto di aver contratto la malattia dopo alcuni accertamenti: era ricoverato in ospedale da circa due mesi

Riccardo Scalmazzi prestava servizio come volontario in un gruppo di Alpini

Riccardo Scalmazzi prestava servizio come volontario in un gruppo di Alpini

Brescia – Si è spento dopo due mesi di ricovero Riccardo Scalmazzi, il bresciano di 57 anni che aveva contratto una grave encefalite a seguito del morso di una zecca. L’uomo, nato a Gavardo e cresciuto a Serle, nel Bresciano, si era trasferito da tempo a Bondone, in Trentino.

Riccardo aveva iniziato a sentirsi male all’improvviso e dopo alcuni analisi aveva scoperto di essere stato morso da una zecca ed essere stato contagiato da una malattia virale nota come meningoencefalite da zecche, causata da un arborvirus appartenente al genere Flavivirus, molto simile ai virus responsabili della febbre gialla e della dengue.

Approfondisci:

Zecche in aumento in Lombardia: perché sono pericolose, come difendersi e i consigli quando si sta nel verde

Zecche in aumento in Lombardia: perché sono pericolose, come difendersi e i consigli quando si sta nel verde

A seguito degli esami si era ricoverato, ma nelle ultime settimane le sue condizioni erano peggiorate e alla fine non ce l’ha fatta. I funerali si terranno giovedì pomeriggio a Bondone. Riccardo, amante della montagna e molto conosciuto nella comunità del lago d’Idro, era volontario in un gruppo di Alpini.