Parma, 7 febbraio 2025 – La dinamica dell’incidente, in cui sono morti Lorenzo Rovagnati, amministratore delegato dell'omonimo gruppo e i due piloti Flavio Massa e Leonardo Italiani mercoledì sera 5 febbraio, non è ancora chiara. Un esperto di incidenti aerei e in particolare di
elicotteri è stato incaricato dalla Procura di Parma di ricostruire le cause dell'incidente. In giornata il consulente tecnico aeronautico Stefano Benassi è stato per un primo sopralluogo al maniero di Castelguelfo di Noceto, la tenuta di proprietà della famiglia di imprenditori, dove l'elicottero, nel tardo pomeriggio del 5 febbraio, si è schiantato poco dopo essere decollato dall'eliporto privato, in partenza per la Brianza dopo una giornata di lavoro nel Parmense.
Sull’elicottero precipitato in un appezzamento di terra adiacente al castello di Castelguelfo, non c’era la scatola nera e come unica pista per ora si ha quella della fitta nebbia che, complice l’oscurità, avrebbe provocato la tragedia. La scatola nera non era presente perché, come ha spiegato l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, "la normativa aeronautica vigente non ne prevede obbligatoriamente l'installazione a bordo di aeromobili del tipo coinvolto nell'incidente". Le indagini sono seguite dai carabinieri e dai Ris di Parma. L’area dell’incidente è stata posta sotto sequestro. Nel pomeriggio il relitto dell'elicottero è stato rimosso: è stato portato, per il momento, in un capannone al chiuso all'interno della tenuta.

Cosa è successo oggi al castello
Nella giornata di oggi, prima di tutto, è stato svolto un primo sopralluogo del consulente nell'area del castello di Castelguelfo di Noceto dove è precipitato l'elicottero. Oltre al consulente, sono intervenuti gli addetti di una ditta specializzata per recuperare il carburante del velivolo.
Benassi e l’altro caso
Il consulente tecnico aeronautico Stefano Benassi di recente si è occupato in regione di un altro caso di un elicottero precipitato, il Bell 206B JetRanger III, partito dal campovolo di Crespellano (Bologna) e diretto a Padova, a ottobre 2023 finito inabissato nel lago di una cava di sabbia nella zona ferrarese di Bondeno: a bordo, l'imprenditore egiziano Hazem Bayouni, deceduto.
Gli accertamenti dei Ris
Ancora per tutta la giornata di ieri, giovedì 6 febbraio, e già dalle prime ore di stamattina, il Nucleo Sapr dei vigili del fuoco di Parma sta ultimando una ricostruzione tramite immagini e video realizzate dall'alto con i droni. Proseguono anche gli accertamenti dei Ris di Parma, con le tute bianche che sono alla ricerca di impronte o tracce di dna.
Mentre si dovranno attendere gli esiti dell'inchiesta aperta dall'Agenzia nazionale per la sicurezza di volo (Ansv) per capire quali siano state le manovre che hanno portato l'elicottero a girarsi su se stesso, nella posizione in cui è stato trovato dai primi soccorritori.
Le autopsie lunedì
Fin qui è stato accertato che l'elicottero è decollato regolarmente, intorno alle 19, e si è schiantato poco dopo, a meno di 500 metri di distanza dal luogo di partenza. C'era molta nebbia - tanto che all'aeroporto di Parma in quella fascia oraria ad alcuni aerei è stato impedito l'atterraggio - e non è chiaro se i piloti possano aver perso l'orientamento, forse in un tentativo di rientrare, se ci sia stato un guasto o qualche altro tipo di problema: lo chiarirà la consulenza tecnica. Sono stati anche sequestrati i dispositivi elettronici delle vittime, per vedere se dalle loro ultime comunicazioni possano esserci elementi utili e le autopsie sono state fissate per lunedì.
Odio social sulla morte di Rovagnati
Certe caratteristiche di Lorenzo Rovagnati, come il vivere in un castello all'interno di un parco, l’essere ricco e tra i titolari di un'azienda che produce salumi, hanno scatenato l’odio di tanti hater da tastiera. C’è chi l’ha manifestato apertamente e chi l’ha mascherato con della pesante ironia. Se c'è chi come 'fabiozeta' sottolinea che Rovagnati è morto "nel parco del castello di famiglia", come fosse una colpa, c'è chi, come tale 'Graziano', con macabro sarcasmo scrive: "Ne facessero salamini". "Noi non moriremo mai così! Ucciso da benessere", è il distinguo di 'Carolettaylor'. Qualche animalista convinto associa la morte di Rovagnati a quella dei maiali utilizzati per le attività dell'azienda. "Stermini milioni di animali da tutta la vita e trai profitto dalla loro sofferenza", dice 'EmiRev' aggiungendo: "prima o poi il karma arriva". "Viveva in un castello e andava in giro in elicottero ma era umile e buono. Io che c... sono, il presidente dei santi?', si chiede 'mamox'.
Anche tanti messaggi di cordoglio e solidarietà
Non solo messaggi ironici o di vero e proprio odio, però. Anche se sono numerosi sono una minoranza rispetto a chi manifesta solidarietà alla famiglia Rovagnati ed esprime il proprio dolore per l'accaduto. Sono molti quelli che sottolineano le qualità imprenditoriali e umane della famiglia Rovagnati e il fatto che l'azienda dia lavoro a centinaia di famiglie. E non sono pochi coloro che se la prendono direttamente con gli odiatori, definiti, come fa ad esempio l'utente di X 'TizianaBtz', "soggetti frustrati, divorati dall'invidia, che godono per la morte altrui". E c'è infine chi, come 'Selvatica', sintetizza efficacemente i mille messaggi di sdegno per l'odio social riversato nei confronti della famiglia Rovagnati: "Altro che popolo di Santi, navigatori e poeti. Siamo un popolo di invidiosi…".
Massa, il ricordo del Comune
Italiani e Massa erano considerati due piloti esperti. Il primo e più giovane era originario di Sommo, un piccolo comune con poco più di mille abitanti alle porte di Pavia. Il 59enne risiedeva a Desio, in Brianza. “Era un professionista esperto e volontario della Protezione Civile di Desio e Limbiate - lo ricorda il Comune - dove aveva partecipato a diverse operazioni di soccorso. Lavorava per un'azienda specializzata nel noleggio elicotteri con pilota, con sede centrale a Pescara. Era qualificato anche in comunicazioni radio d'emergenza, oltre ad aver curato spesso delle dimostrazioni di questa attività nelle scuole”.