Parma, 7 febbraio 2025 – La dinamica dell’incidente, in cui sono morti Lorenzo Rovagnati, amministratore delegato dell'omonimo gruppo e i due piloti Flavio Massa e Leonardo Italiani mercoledì sera 5 febbraio, non è ancora chiara.
Sull’elicottero precipitato in un appezzamento di terra adiacente al castello di Castelguelfo, di proprietà dei Rovagnati, non c’era la scatola nera e come unica pista per ora si ha quella della fitta nebbia che, complice l’oscurità, avrebbe provocato la tragedia. La scatola nera non era presente perché, come ha spiegato l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, "la normativa aeronautica vigente non ne prevede obbligatoriamente l'installazione a bordo di aeromobili del tipo coinvolto nell'incidente".
Ora in capo all’inchiesta per fare chiarezza c’è il procuratore di Parma, Andrea Bianchi, e come consulente tecnico è stato nominato l'esperto di aeronautica Stefano Benassi. Le indagini sono seguite dai carabinieri e dai Ris di Parma. L’area dell’incidente è stata posta sotto sequestro.
![La carcassa dell'elicottero caduto. Nei riquadri le vittime: Lorenzo Rovagnati (42 anni), Leonardo Italiani (30 anni), Flavio Massa (59 anni)](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MjZkZDJlM2YtOThhMC00/0/la-carcassa-dell-elicottero-caduto-nei-riquadri-le-vittime-lorenzo-rovagnati-42-anni-leonardo-italiani-30-anni-flavio-massa-59-anni.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Cosa succede oggi al castello
Nella giornata di oggi, prima di tutto, è previsto un primo sopralluogo del consulente nell'area del castello di Castelguelfo di Noceto dove è precipitato l'elicottero. Intanto, una ditta specializzata è stata incaricata di recuperare il carburante del velivolo.
Gli accertamenti dei Ris
Ancora per tutta la giornata di ieri, giovedì 6 febbraio, e già dalle prime ore di stamattina, il Nucleo Sapr dei vigili del fuoco di Parma sta ultimando una ricostruzione tramite immagini e video realizzate dall'alto con i droni. Proseguono anche gli accertamenti dei Ris di Parma, con le tute bianche che sono alla ricerca di impronte o tracce di dna.
Mentre si dovranno attendere gli esiti dell'inchiesta aperta dall'Agenzia nazionale per la sicurezza di volo (Ansv) per capire quali siano state le manovre che hanno portato l'elicottero a girarsi su se stesso, nella posizione in cui è stato trovato dai primi soccorritori.
Odio social sulla morte di Rovagnati
Certe caratteristiche di Lorenzo Rovagnati, come il vivere in un castello all'interno di un parco, l’essere ricco e tra i titolari di un'azienda che produce salumi, hanno scatenato l’odio di tanti hater da tastiera. C’è chi l’ha manifestato apertamente e chi l’ha mascherato con della pesante ironia. Se c'è chi come 'fabiozeta' sottolinea che Rovagnati è morto "nel parco del castello di famiglia", come fosse una colpa, c'è chi, come tale 'Graziano', con macabro sarcasmo scrive: "Ne facessero salamini". "Noi non moriremo mai così! Ucciso da benessere", è il distinguo di 'Carolettaylor'. Qualche animalista convinto associa la morte di Rovagnati a quella dei maiali utilizzati per le attività dell'azienda. "Stermini milioni di animali da tutta la vita e trai profitto dalla loro sofferenza", dice 'EmiRev' aggiungendo: "prima o poi il karma arriva". "Viveva in un castello e andava in giro in elicottero ma era umile e buono. Io che c... sono, il presidente dei santi?', si chiede 'mamox'.
Anche tanti messaggi di cordoglio e solidarietà
Non solo messaggi ironici o di vero e proprio odio, però. Anche se sono numerosi sono una minoranza rispetto a chi manifesta solidarietà alla famiglia Rovagnati ed esprime il proprio dolore per l'accaduto. Sono molti quelli che sottolineano le qualità imprenditoriali e umane della famiglia Rovagnati e il fatto che l'azienda dia lavoro a centinaia di famiglie. E non sono pochi coloro che se la prendono direttamente con gli odiatori, definiti, come fa ad esempio l'utente di X 'TizianaBtz', "soggetti frustrati, divorati dall'invidia, che godono per la morte altrui". E c'è infine chi, come 'Selvatica', sintetizza efficacemente i mille messaggi di sdegno per l'odio social riversato nei confronti della famiglia Rovagnati: "Altro che popolo di Santi, navigatori e poeti. Siamo un popolo di invidiosi…".