Sabato 27 Luglio 2024

Morte Andrea Purgatori: mercoledì l’autopsia, prima la tac. I dubbi sulle metastasi al cervello

L’esame verrà effettuato dall'Istituto di medicina legale di Tor Vergata. Indagati due medici della clinica romana dove il giornalista ha svolto i primi accertamenti

Roma, 22 luglio 2023 - Sarà effettuata mercoledì prossimo l'autopsia del giornalista Andrea Purgatori, morto lo scorso 19 luglio a Roma. L'esame verrà effettuato dall'Istituto di medicina legale di Tor Vergata per accertare le condizioni fisiche e le cause che hanno determinato il decesso, dopo che la famiglia ha sporto denuncia per le cure prescritte dopo la scoperta del tumore che lo aveva colpito.

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Il giorno precedente, martedì 25 luglio, sarà effettuata la tac per verificare la presenza di eventuali metastasi al cervello, evidenziate durante il primo controllo (avvenuto il 24 aprile) in una clinica privata romana e per il quale il volto e autore di 'Atlantide' è stato sottoposto a una radioterapia ad alto dosaggio. Saranno altresì cercate possibili tracce di un'ischemia, le cui lesioni sarebbero emerse nei successivi controlli medici avvenuti in una seconda struttura della capitale, dove invece non sono state rilevate metastasi. Se sarà necessario, sarà eseguita una seconda consulenza tecnica: non si esclude infatti la necessità di ulteriori approfondimenti. Inoltre si verificherà l'esatta causa della morte allo stato attribuita a una pericardite settica.

Il giornalista Andrea Purgatori (Ansa)
Il giornalista Andrea Purgatori (Ansa)

Gli inquirenti stanno anche acquisendo le cartelle cliniche e i referti di esami svolti dal giornalista in almeno tre strutture private. Al momento risultano indagati due medici della clinica privata romana Pio XI, dove Purgatori si è sottoposto ai primi accertamenti: il professore Gianfranco Gualdi, responsabile della radiologia, e il dottor Claudio Di Biasi, membro della sua équipe. A loro la procura della capitale contesta il reato omicidio colposo. “Rispettiamo il dolore della famiglia e ci sottraiamo dal processo mediatico. Speriamo che il clamore si attenui e siamo sicuri che gli accertamenti tecnici dimostreranno la correttezza del loro operato”, dice però il loro difensore, l’avvocato Fabio Lattanzi.