Mercoledì 27 Novembre 2024
MARCO LAMBERTI
Cronaca

Morta a 38 anni di tumore. Rinuncia alle terapie per partorire la figlia

Aveva saputo della malattia e della gravidanza lo stesso giorno . Ha perso la vita due mesi dopo aver dato alla luce la sua bambina. L’ultimo post sui social: "Farò di tutto per guardarti il più a lungo possibile".

Morta a 38 anni di tumore. Rinuncia alle terapie per partorire la figlia

Deborah Vanini, 38 anni, il giorno in cui è riuscita a partorire la figlia

"Uno choc". Non aveva trovato altre parole per raccontare sulla sua pagina di Facebook, le emozioni di gioia e di paura che l’avevano investita nello stesso momento. Quando aveva scoperto do essere incinta, ma anche di avere un tumore al quarto stadio. Era il 22 settembre quando Deborah Vanini, trentottenne di Como, raccontava il suo dramma, pochi giorni dopo la nascita della figlia Megan. Nata grazie alla sua scelta di rifiutare le aggressive cure antitumorali, per portare a termine la gravidanza. La malattia le ha concesso di poter stare solo due mesi accanto alla sua bimba, prima di non lasciarle più scampo.

È morta pochi giorni fa, lasciandosi alle spalle il suo gesto di generosità e coraggio, e il racconto di quanta forza le è stata necessaria, giorno dopo giorno, "per non farsi prendere dal panico, dalla disperazione, per fare quella che ha definito la scelta", scritto a caratteri maiuscoli. "Scelte più grandi di noi, sulla vita che avevamo creato. Messi davanti alla più difficile al mondo per un genitore – scriveva –, decidere per la vita o meno dei propri figli". Infatti le cure, "i farmaci, una valanga di farmaci" non erano compatibili con una gravidanza. Avevo una vita da sogno fino al giorno precedente. Dalla notizia più bella alla più brutta in 25 secondi netti. Dalla gioia più grande alla disperazione più assoluta. Dall’estasi alle pene dell’inferno". E poi ancora: "Ho pianto notti intere per la paura, per la tensione, per i dubbi... Ho perso la via, mi sono disperata, chiesto perché proprio a me, a noi".

La piccola Megan è nata il 18 settembre e la sua mamma pochi giorni dopo ha postato le sue foto orgogliosa. "Il primo vero miracolo, nonostante tutto, comunque è avvenuto il 18 settembre, alle 12.15. Si Chiama Megan, nata a 35 settimane e pesa 1.900 chilogrammi". L’ultimo post di Deborah, scritto una mese dopo quel 18 settembre, è rivolto alla figlia, a quella bimba con gli occhi ancora chiusi, che non vedrà crescere: "Un mese di noi. Chissà per quanto tempo potrò guardarti, ogni mese, giorno, ora, sono un prezioso dono. Non diamolo mai per scontato. Farò di tutto e lotterò per guardarti il più a lungo possibile".

Poi se ne è andata, lasciando la figlia, un compagno e la famiglia, gli amici e tutti gli affetti che le sono stati accanto fino all’ultimo momento. "Sono dimostrazioni di grande amore – ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana –. Bisogna togliersi il cappello davanti a queste scelte e piangere una donna che ha dimostrato di avere un coraggio e un amore fuori dal comune". La stessa posizione dall’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso: "Mi inchino di fronte a questa donna eroica – ha detto –, al posto suo avrei fatto esattamente la stessa cosa".