Mercoledì 12 Febbraio 2025
REDAZIONE CRONACA

Morì suicida nel Cpr. La famiglia di Moussa si costituisce parte civile

"Io spero che la politica sui Cpr cambi. Continuare così significa ignorare sofferenze e suicidi". Thierno Balde, 34 anni, è...

"Io spero che la politica sui Cpr cambi. Continuare così significa ignorare sofferenze e suicidi". Thierno Balde, 34 anni, è...

"Io spero che la politica sui Cpr cambi. Continuare così significa ignorare sofferenze e suicidi". Thierno Balde, 34 anni, è...

"Io spero che la politica sui Cpr cambi. Continuare così significa ignorare sofferenze e suicidi". Thierno Balde, 34 anni, è a Torino per chiedere giustizia per il fratello Moussa, morto a 23 anni nel Cpr della città nel maggio 2021. Era stato picchiato da italiani a Ventimiglia, poi arrestato per problemi di documenti e rinchiuso in isolamento in una stanza chiamata ‘ospedaletto‘, dove si tolse la vita. Ora sono imputati la direttrice del centro e un medico, accusati di omicidio colposo. Secondo la procura, Moussa non fu seguito adeguatamente. Thierno si è costituito parte civile insieme al resto della famiglia con gli avvocati Gianluca Vitale e Laura Martinelli. Poi è stato ricevuto dal folto presidio di attivisti della rete No Cpr che si è raccolto davanti al Palazzo di giustizia.

Con Thierno, anche Mariama Sylla, sorella di Ousmane, morto nel Cpr di Roma nel 2024: "Mio fratello sperava in una vita migliore. Se lasciamo l’Africa non è per fare del male. Vorremmo che si capisse questo".