Una sentenza che potrebbe diventare riferimento anche per altri casi in giro per l’Italia. A marzo 2020, all’inizio della pandemia, un uomo si ammalò di Covid e poco dopo morì: a quasi tre anni di distanza il tribunale di Parma ha obbligato l’assicurazione, con la quale aveva stipulato una polizza sulla vita e che inizialmente si era rifiutata di pagare, a indennizzare la moglie, considerando quanto successo un "infortunio" e non una "malattia". L’uomo aveva stipulato una polizza sulla vita, nel 2015, in favore della famiglia. Ma dopo la morte del marito, l’assicurazione negò l’indennizzo. La famiglia, allora, attivò l’avvocata Francesca Barbuti che, avvalendosi della consulenza del medico Nicola Cucurachi, ha convinto il tribunale di Parma, che in primo grado ha pronunciato una sentenza favorevole. "Quali siano le cause dell’infortunio – spiega Cucurachi alla Gazzetta di Parma – è ben stabilito dalla medicina e dalla legge: la sua causa deve essere accidentale e violenta, e un’infezione di questo tipo lo è".