Mercoledì 7 Agosto 2024

Monte Bianco, morto alpinista italiano sulle Pyramides Calcaires. L’amico scampato: “Volevamo ripararci dalla grandine”

Il compagno di cordata ha dato l’allarme. Sul posto sono intervenute le squadre del Soccorso alpino valdostano. La tragedia a 2.600 metri di quota. La ricostruzione della dinamica

Un alpinista italiano è morto sul Monte Bianco, precipitando per 200 metri sulle Piramides Calcaires

Un alpinista italiano è morto sul Monte Bianco, precipitando per 200 metri sulle Piramides Calcaires

Aosta, 7 agosto 2024 – Nuova tragedia sul Monte Bianco. Un alpinista piemontese di 41 anni è morto dopo essere precipitato sulle Pyramides Calcaires, vette gemelle ai piedi del massiccio. Era in cordata con un connazionale, rimasto illeso. Secondo le prime informazioni, l’incidente si è verificato a circa 2.600 metri di quota.

La dinamica della tragedia

I due alpinisti - fa sapere il Soccorso alpino valdostano, intervenuto sul posto - procedevano in discesa. A un certo punto, secondo la ricostruzione fatta fino a questo momento, probabilmente hanno imboccata una strada sbagliata. Il temporale ha sicuramente peggiorato la situazione.

La testimonianza dell’amico scampato

Secondo la ricostruzione dei fatti che trapela fino a questo momento,  la vittima si stava riparando da una grandinata. L’amico che era con lui ha raccontato che, dopo aver raggiunto la vetta, stavano procedendo in discesa quando sono stati sorpresi da un temporale. Dato che - ha riferito - cadeva anche della grandine - hanno deciso di fermarsi e accovacciarsi per trovare riparo. In quel momento i due non erano legati. A un certo punto il superstite si è sentito sfiorare da dietro e non ha più visto l’amico, che era appena caduto. Non vedendolo più è sceso, ha avvistato lo zaino e ha chiamato i soccorsi.

L’intervento dei soccorritori

Sul posto, in elicottero, il Soccorso alpino valdostano e il Soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves, che si occupa degli accertamenti. L’incidente è avvenuto poco sotto la cima, a circa 2.500 metri di quota, e l’alpinista è precipitato per circa 150 metri. La via alpinistica lungo la cresta che porta in vetta, a 2.689 metri di quota, è classificata come ‘poco-difficile’.

La tragedia è avvenuta a distanza di due giorni dal crollo di un seracco.